Unione dei Socialisti

partito politico italiano (1948-1949)

L'Unione dei Socialisti Italiani (USI poi UdS) fu un partito politico italiano fondato l'8 febbraio 1948 di espressione riformista, guidato da Ivan Matteo Lombardo, già segretario (1946-1947) del Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria (poi PSI) e che in un primo momento non aveva partecipato alla scissione del 1947, guidata da Giuseppe Saragat, che aveva dato vita al Partito Socialista dei Lavoratori Italiani.

Unione dei Socialisti
LeaderIvan Matteo Lombardo
SegretarioIgnazio Silone
StatoItalia (bandiera) Italia
AbbreviazioneUdS
Fondazione8 febbraio 1948
Dissoluzione31 gennaio 1949
Confluito inPartito Socialista Unitario
IdeologiaRiformismo
Socialdemocrazia
Socialismo democratico
Antifascismo
Antibolscevismo
CollocazioneCentro-sinistra
CoalizioneUnità Socialista

All'UdS aderirono anche gli ex-azionisti Tristano Codignola e Piero Calamandrei.[1]

Il partito partecipò alle elezioni politiche dell'aprile 1948 per la I Legislatura nell'ambito della coalizione Unità Socialista, insieme al PSLI di Saragat, ottenendo complessivamente il 7%. Tuttavia, Lombardo e Calamandrei furono gli unici due eletti appartenenti al movimento. Nel giugno 1948 Lombardo divenne Ministro nel V governo De Gasperi. Nel giugno 1949 Ignazio Silone divenne segretario dell'UdS.

Nel dicembre 1949 il partito confluì, insieme a fuoriusciti del PSLI e al "Movimento di Unificazione Socialista" (la componente, scissasi dal Partito Socialista Italiano, che faceva capo a Giuseppe Romita), in un nuovo soggetto politico, il Partito Socialista Unitario; a sua volta, nel maggio 1951 il PSU si fuse con il PSLI per costituire quello che a partire dal gennaio 1952 prenderà il nome di Partito Socialista Democratico Italiano.

  1. ^ Vedi pagina 7 del documento tratto da ISRAL Istituto Studi Resistenza Alessandria "Carlo Gilardenghi" Archiviato il 30 ottobre 2013 in Internet Archive.

Collegamenti esterni

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  • Istituto storico della Resistenza in Toscana, scheda: "Unione dei Socialisti" [collegamento interrotto], su catalogo.archividelnovecento.it.