Umberto Novaro
Umberto Novaro (Diano Marina, 26 ottobre 1891 – Mar Mediterraneo, 21 luglio 1940) è stato un militare e marinaio italiano, insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della seconda guerra mondiale.
Umberto Novaro | |
---|---|
Nascita | Diano Marina, 26 ottobre 1891 |
Morte | Mar Mediterraneo, 21 luglio 1940 |
Cause della morte | morto in combattimento |
Dati militari | |
Paese servito | Italia |
Forza armata | Regia Marina |
Grado | Capitano di vascello in servizio permanente effettivo |
Guerre | Prima guerra mondiale Seconda guerra mondiale |
Battaglie | Battaglia di Capo Spada |
Decorazioni | vedi qui |
Studi militari | Regia Accademia Navale di Livorno |
dati tratti da Le medaglie d'oro al valor militare volume primo (1920-1941)[1] | |
voci di militari presenti su Wikipedia | |
Biografia
modificaNacque a Diano Marina (provincia di Imperia) il 26 ottobre 1891.[2] Conseguito il diploma di capitano di lungo corso presso l'Istituto Nautico di Imperia, lavorando per circa un anno a bordo di unità mercantili.[2] Nel 1912 venne chiamato a prestare servizio militare di leva nel CREM nella Regia Marina, e successivamente nominato timoniere fu imbarcato sull'incrociatore corazzato Giuseppe Garibaldi per compiervi l'addestramento.[2]
Alla fine del 1912, vinto il concorso per ufficiali di complemento presso la Regia Accademia Navale di Livorno, conseguendo la nomina di aspirante ufficiale il 1 luglio 1913.[2] Imbarcato a bordo delle navi da battaglia Ammiraglio di Saint Bon e Regina Elena ebbe la promozione a guardiamarina il 6 marzo 1914.[2] Partecipò alla prima guerra mondiale con un lungo imbarco sulla torpediniera Airone, sul cacciatorpediniere Pilade Bronzetti, e poi sul similare Lampo espletando l'incarico di Direttore del Tiro dei pezzi di piccolo e medio calibro; su tali unità conseguì la promozione a sottotenente di vascello nel febbraio 1916 e a tenente di vascello nell'ottobre 1917, nonché il passaggio in servizio permanente effettivo per meriti di guerra.[2] Nel dicembre dello stesso anno passo al Comando difesa traffico a Genova, e alla fine del 1918, fu destinato alla flottiglia dragamine decorato con la croce al merito di guerra. Fu promosso capitano di corvetta nel gennaio 1926 e capitano di fregata nel 1931, specializzatosi in materiale subacqueo, a La Spezia fu destinato all’Arsenale come capo reparto del Reparto Materiali Subacquei.[2] Fu poi nominato comandante del cacciatorpediniere Quintino Sella e quindi comandante in seconda dell'incrociatore leggero Giovanni delle Bande Nere.[2]
Dopo aver frequentato un corso presso l'Istituto di Guerra Marittima ebbe il comando dei cacciatorpediniere Antonio da Noli e Giovanni da Verazzano ed allo sbarco da quest'ultima unità assunse la Direzione delle Armi Subacquee a La Spezia. Promosso capitano di vascello nel 1938, ebbe poi il comando dell'incrociatore leggero Bartolomeo Colleoni che condusse allo scontro navale di Capo Spada (acque di Candia) il 19 luglio 1940.[2] Nell'impari scontro il Bartolomeo Colleoni venne gravemente danneggiato dall'artiglieria dell'incrociatore leggero Sydney che lo immobilizzò, e poi la nave fu centrata ripetutamente dai siluri dai cacciatorpediniere Ilex e Hyperion, che la affondarono.[3] Gravemente ferito, e rifiutatosi di abbandonare la nave, egli venne dotato di un salvagente dai propri ufficiali e lanciato fuoribordo.[3] Fu raccolto dalla nave ospedale inglese Maine, e morì a bordo di quest'ultima il giorno successivo.[3] Sepolto con gli onori militari nel cimitero di Alessandria d'Egitto, oggi riposa ora nel Sacrario militare italiano di El Alamein.[3] La Regia Marina volle subito onorarne il nome, assegnandolo ad un cacciatorpediniere della Classe Comandanti Medaglie d'Oro che non fu mai completato a causa della vicende armistiziali dell'8 settembre 1943.[3]
Onorificenze
modifica— Regio Decreto 21 giugno 1941.
— Decreto Luogotenenziale 16 dicembre 1945.
Note
modifica- ^ Gruppo Medaglie d'Oro al Valore Militare 1965, p. 418.
- ^ a b c d e f g h i Alberini, Prosperini 2016, p. 383.
- ^ a b c d e Alberini, Prosperini 2016, p. 384.
- ^ Medaglia d'oro al valor militare Umberto Novaro, su quirinale.it, Quirinale. URL consultato il 13 febbraio 2023.
Bibliografia
modifica- Paolo Alberini e Franco Prosperini, Uomini della Marina, 1861-1946, Roma, Ufficio Storico dello Stato Maggiore della Marina Militare, 2016, ISBN 978-8-89848-595-6.
- Giorgio Giorgerini, La guerra italiana sul mare. La Marina tra vittoria e sconfitta, 1940-1943, Milano, Mondadori, 2002, ISBN 978-88-04-50150-3.
- Gruppo Medaglie d'Oro al Valore Militare, Le medaglie d'oro al valor militare volume primo (1929-1941), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 418.
Voci correlate
modificaCollegamenti esterni
modifica- Novaro, Umberto, su Combattenti Liberazione. URL consultato il 12 febbraio 2023.
- Novaro, Umberto, su Marina Difesa. URL consultato il 12 febbraio 2023.
- Novaro, Umberto, su MOVM. URL consultato il 12 febbraio 2023.