Tibisco

fiume/affluente europeo
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Il Tibisco (in ungherese Tisza; in ucraino Тиса; in rumeno, slovacco e serbo Tisa; in tedesco Theiß) è un affluente di sinistra del Danubio. È lungo 976 km ed ha un bacino fluviale di circa 157.186 km².

Tibisco
Il Tibisco presso Seghedino
StatiUcraina (bandiera) Ucraina
Romania (bandiera) Romania
Ungheria (bandiera) Ungheria
Slovacchia (bandiera) Slovacchia
Serbia (bandiera) Serbia
Lunghezza976 km
Portata mediaa Seghedino 820 m³/s
Bacino idrografico153 200 km²
NasceRachiv, Carpazi
SfociaDanubio
Mappa del fiume
Mappa del fiume

Il Tibisco Bianco e Tibisco Nero, corsi nati nei Carpazi ucraini, confluendo danno vita al Tibisco. Questo entra presto in Ungheria, lambendo i confini di Romania e Slovacchia; dopo aver attraversato l'Ungheria, il fiume entra nella Serbia e qui affluisce nel Danubio. Costituisce inoltre il confine tra le regioni serbe di Bačka e del Banato.

I nomi con cui fu conosciuto nell'antichità sono Tissus, Tisia, Pathissus e Parthiscus.

La regimentazione

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Caratterizzato da un regime irregolare, il Tibisco ha una portata di 825 m³/s.

La lunghezza del Tibisco era di 1429 km. Attraverso la Grande Pianura Ungherese, una delle più grandi pianure dell'Europa centrale, costretto dalla planarità del territorio a scorrere molto lentamente e formare numerose curve, tornanti e meandri, il fiume provocava numerose inondazioni.

Dopo diversi esperimenti in scala ridotta István Széchenyi organizzò la "regimentazione del Tibisco" ("a Tisza szabályozása") che iniziò il 27 agosto 1846, secondo i piani dell'ingegnere Pál Vásárhelyi (1795-1846). Dopo la morte di Vásárhelyi i piani furono modificati da Pietro Paleocapa e la regimentazione di fatto finì nel 1880. Il risultato fu che la nuova lunghezza del fiume divenne di 976 km, con 589 km di "canali morti" e 136 km di nuovo letto fluviale. Nel 1879 una piena uscì dagli argini distruggendo 3200 case.

La lunghezza totale del sistema di protezione dalle piene del fiume raggiunge i 2940 km (oltre ai 4220 km di tutti i fiumi ungheresi protetti) e costituisce uno dei maggiori sistemi di protezione dalle piene d'Europa; più grande di quello olandese, lungo 1500 km, di quello del Po (1400 km) e di quello della valle della Loira (480 km).

Il lago del Tibisco

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Negli anni ottanta la costruzione dell'invaso Kisköre cominciò con il proposito di contribuire al controllo delle piene e contemporaneamente immagazzinare acqua per le stagioni secche. Venne così a formarsi il lago del Tibisco (Tisza-tó) che è divenuto una delle più popolari attrazioni turistiche della zona.

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Il Tibisco è navigabile per gran parte del suo corso. Il fiume è stato aperto alla navigazione internazionale solo recentemente; prima, l'Ungheria distingueva tra "fiumi nazionali" e "fiumi internazionali", indicando se navi non ungheresi fossero autorizzate o no. Dopo l'ingresso dell'Ungheria nell'Unione Europea, questa distinzione è stata tolta e tutte le imbarcazioni sono ammesse a navigare il Tibisco.

Le condizioni di navigazione differiscono a seconda delle circostanze: in periodo di piena, a volte può non essere navigabile, così come in periodo di estrema secca.[1]

Inquinamento

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Nel gennaio del 2000 una miniera d'oro rumena scaricò cianuro nel fiume avvelenando anche il Danubio, provocando un'ecatombe di pesci e gabbiani[2].

Affluenti e subaffluenti

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Portate medie mensili

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Portata media mensile (in m³/sec.)
Stazione idrometrica: Seghedino ()
  1. ^ NoorderSoft Waterway Database)
  2. ^ Ettore Mo, Fiumi. Lungo le grandi strade d'acqua del pianeta ,pag 216, (2006), Rizzoli, ISBN 88 17 01162 2

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