Stingray (siluro)
Lo Stingray è stato il primo siluro leggero antisommergibile di progettazione inglese lanciabile sia da navi di superficie, anche di piccolo tonnellaggio, che da elicotteri o aerei antisommergibile. L'arma è stata esportata in Marocco, Norvegia, Romania e Thailandia.
Stingray | |
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Lancio di un siluro Stingray in versione da addestramento da parte della fregata lanciamissili F-237 Westminster | |
Descrizione | |
Tipo | siluro leggero |
Sistema di guida | guida acustica |
Costruttore | Marconi Underwater Systems Ltd |
Impostazione | 1969 |
In servizio | 1983 |
Utilizzatore principale | Royal Navy |
Peso e dimensioni | |
Peso | 265,4 kg (589 lb) |
Lunghezza | 2,6 m (8.5 ft) |
Diametro | 324 mm |
Prestazioni | |
Gittata | 11,1 km |
Velocità | 40 nodi |
Profondità operativa massima | 800 m |
Motore | pump-jet ad azionamenti elettrico |
Esplosivo | 45 kg (99 lb) di Torpex |
dati tratti da War Machine. Tecnica e impiego delle armi moderne[1] | |
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Storia
modificaNegli anni cinquanta del XX secolo la Royal Navy era dotata di siluri aviolanciati Mk 30[1] dotati di sistema di guida passivo, il quale sfruttava il rumore prodotto dal sommergibile per dirigersi sul bersaglio. I progressi tecnologici dell’epoca ridussero in maniera notevole le emissioni acustiche prodotte dai sottomarini, e fu progettato un nuovo sistema d’arma, designato Mk 31,[2] dotato di un sistema di guida attiva sul bersaglio, che tuttavia non ottenne l’approvazione governativa per la produzione[N 1] in serie in quanto fu preferito l’adozione dei siluri leggeri di produzione americana General Electric Mk 44 Mod 1, acquistati nel corso degli anni sessanta e poi sostituito dai similari Mk 46 Mod 0/1.[2]
Il desiderio di non dipendere troppo dagli acquisti di armi americane portò, a partire dal 1964, all’avvio di un programma di ricerca nazionale inizialmente designato Naval and Air Staff Requirement (NASR) 7511, e poi,[N 2] Sting Ray.
Nel 1969 il governo inglese incaricò la ditta Marconi Underwater Systems Ltd[2] di avviare la progettazione in dettaglio di un nuovo siluro leggero antisommergibile con autoguida acustica[2] che poteva essere impiegato sia a bordo delle unità di superficie, sia di media che grossa dimensione, che dai velivoli e dagli elicotteri ASW anche di tipo leggero.[1]
Verso l’inizio degli anni settanta la marina sovietica iniziò ad immettere in servizio i nuovi sommergibili d'attacco a propulsione nucleare classe Alfa e lanciamissili d’attacco (SSGN) classe Papa.[2] Il comando NATO rilevò che questi battelli disponevano di un rivestimento anecoio, raggiungevano un’elevata velocità in immersione e raggiungevano una altrettanto elevata profondità operativa,[2] che nel caso degli Alfa poteva toccare i 1.000 m di quota. Gli uffici per la pianificazione della guerra antisommergibile constatarono che le armi leggere allora in servizio, i siluri Mk 44 Mod 1 e Mk 46 Mod 0/1/2, erano inadeguate a contrastare la nuova minaccia, maggiormente per quanto riguardava il sistema di autoguida.[2]
Nel corso del 1976[3] i disegni del nuovo siluro, il cui responsabile del progetto era Eric Risness (CBE), furono completamente modificati[3] a causa di gravi problemi insorti, e il governo prese in considerazione l’acquisto del siluro americano Honeywell Mk 46 Mod 5 che garantiva caratteristiche similari, pur non disponendo una testata bellica a carica cava e di un avanzato sistema di autoguida attiva/passiva con computer incorporato,[2] e costava[N 3] meno.[3]
Tecnica
modificaIl siluro Marconi Stingray è un siluro leggero antisommergibile a propulsione elettrica, con zero emissione di bolle d'aria durante la corsa. Il pump-jet, azionato da un motore elettrico alimentato da una batteria ad acqua di mare[N 4] al magnesio/cloruro d'argento, garantisce una velocità massima di 45 nodi.[1] La corsa utile è di circa 11 km a 45 nodi La testata bellica a carica cava (spoletta a impatto) è composta da 40 kg di esplosivo Torpex[N 5] e appositamente concepita per perforare il doppio scafo dei sommergibili di progettazione sovietica.[1]
Il sistema di guida si basa su un calcolatore digitale accoppiato ad un sonar attivo/passivo funzionante su molte frequenze e con fasci di emissione di ampiezza diversa.[1] Il software è appositamente concepito per tenere contro dei falsi bersagli che potrebbero essere lanciati dai sommergibili sottoposti ad attacco.
Impiego operativo
modificaDistribuito alle unità di superficie della Royal Navy a partire dall'inizio degli anni ottanta, l'arma non fu impiegata durante la guerra delle Falkland del 1982 come invece accadde all'Mk 46 Mod 2.[4] In seguito fu imbarcato sugli impianti trinati STWS 2[N 6] dei cacciatorpediniere classe Type 42 e delle fregate lanciamissili classe Type 22 e Type 23, e sui velivoli antisommergibile BAe Nimrod MR. Mk 2 (fino a nove esemplari) e sugli elicotteri ASW Westland Lynx HAS Mk 2/3 (uno o due esemplari) e Sea King HAS Mk 2A/5 (quattro esemplari).[2] Il sistema d'arma Stingray inglese è stato esportato in diversi Paesi, Marocco, Norvegia, Romania e Thailandia.[1]
Versioni
modifica- Stingray Mod 0: prima versione
- Stingray Mod 1: seconda versione con velocità massima di 45 nodi su una corsa di 8.000 m.
Utilizzatori
modificaNote
modificaAnnotazioni
modifica- ^ La cancellazione definitiva del siluro leggero da 324 mm Mk 31, i cui studi erano stati portati avanti in ambito militare, avvenne nel 1970.
- ^ Ma solo verso la fine degli anni settanta.
- ^ Secondo il MOD l’acquisizione del siluro americano costava 720 milioni di sterline, contro il 920 dello Stingray, a cui però si dovevano aggiungere i 161 milioni di sterline che sarebbe costata la cancellazione del progetto nazionale.
- ^ Essa previene le inevitabili perdite di velocità dovute all'aumento della profondità raggiunta.
- ^ La prevista sostituzione del Torpex con un esplosivo al plastico PBX-104 non sembra mai essere stata adottata.
- ^ Acronimo di Ship's Torpedo Weapon System-2 (sistema d'arma siluristico di pronta reazione n° 2).
Fonti
modificaBibliografia
modifica- (EN) Dan Conley e Richard Woodman, Cold War Command: The Dramatic Story of a Nuclear Submariner, Barnsley, Seaforth Publishing, 2014, ISBN 1-4738-3746-4.
- (EN) Neil Cooper, The Business of Death, London, Tauris Academic Studies, 1997, ISBN 1-85043-953-2.
- Marco Drago e Pietro Boroli, Siluro Marconi Mk 24 Tigerfish, in War Machine. Tecnica e impiego delle armi moderne, Novara, Istituto Geografico De Agostini, 1992-1994, ISSN 1121-4406 .
- (EN) Robert Jackson, Unterseeboote, Bindlach, Gondrom Verlag, 2001, ISBN 3-8112-1874-3.
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Stingray
Collegamenti esterni
modifica- (EN) British Torpedoes since World War II, in Navweaps.com, 04 luglio 2006. URL consultato il 10 novembre 2009.