Pasquale Ottino
Pasquale Ottino (anche Ottini), detto Pasqualotto (Verona, 26 settembre 1578 – Verona, 30 luglio 1630) è stato un pittore italiano.
Biografia
modificaNato nel 1578 a Verona, la sua formazione artistica si svolge presso la bottega di Felice Brusasorci insieme ad Alessandro Turchi, detto l'Orbetto - con il quale porta a termine la grande tela raffigurante la Caduta della Manna in San Giorgio in Braida a Verona, incompiuta alla morte del maestro nel 1605 - Marcantonio Bassetti, Santo Creara e altri pittori di cui poco si conosce.
La fase iniziale è improntata sulla maniera del maestro, come testimoniano le sue prime opere (si veda la pala giovanile eseguita per la chiesa di San Giovanni Evangelista di Ala e l'Età dell'oro al Museo di Castelvecchio). Dopo aver concluso le opere del maestro si trasferisce a Rimini, dove esegue nella chiesa di San Giuliano i laterali della pala di Paolo Veronese e, probabilmente, qualche quadretto su pietra di paragone che tanto lustro aveva dato alla bottega del maestro. Dopodiché passa a Roma dove dipinge un'opera per il cardinale Alessandro Peretti Montalto (anche questa probabilmente su pietra). Tornato a Verona verso il 1610 prende per moglie nel 1612 Angela Roja Acquistapace, figlia di un ricco produttore di formaggi, e si impone velocemente sulla scena artistica come pittore di grandi e articolate pale d'altare. Al biennio 1622-1623 data una commissione rilevante per una chiesa di un'altra città del Veneto: l'Assunzione della Vergine per la chiesa di Santa Maria in Vanzo a Padova.
Come Alessandro Turchi dipinge su vari supporti quali rame, tela e pietra di paragone, e la sua pittura si rivela un misto di varie scuole. Si mostra infatti sensibile ai modi di Guido Reni, ma anche di Carlo Saraceni e del Cavalier d'Arpino.
Muore di peste nella città natale nel 1630.
L'opera Battaglia notturna del ponte navi tra Cangrande II e Fregnano nel 1354 di proprietà del Museo di Castelvecchio, Verona, dal 22 ottobre 2018 è esposta presso le sale del Circolo Ufficiali adiacente al museo.[1]
Note
modifica- ^ Società Editrice Athesis S.p.A., Circolo Ufficiali museo d’arte Le opere spiegate, in L'Arena.it, 2018.10.22T09:16:55+0200. URL consultato il 22 ottobre 2018.
Bibliografia
modifica- Davide Dossi, La giovinezza dell'Ottino e un dipinto inedito, in Proporzioni, 7/8, 2006/07 (2009), pp. 67–80.
- Davide Dossi, Novità intorno a Pasquale Ottino: un nuovo disegno e la "Giuditta" di Nantes, in Storia dell'arte, 127, 2010, pp. 28–35.
- Davide Dossi, Cronologia dell'opera di Pasquale Ottino, in Proporzioni, 9/10, 2008/09 (2010), pp. 90–111.
- Davide Dossi, Alfred Moir, Pasquale Ottino e la Maddalena di Minneapolis, in: Ricche Minere, 9, 2018, pp. 84–91.
- Enrico Maria Guzzo, Schede, in Paola Marini (a cura di), Museo di Castelvecchio. Catalogo generale dei dipinti e delle miniature delle collezioni civiche veronesi. II., Milano, Silvana editore, 2018, pp. 357-377.
Altri progetti
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Collegamenti esterni
modifica- Ottino, Pasquale, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- (EN) Pasquale Ottino, in Cyclopædia of Biblical, Theological, and Ecclesiastical Literature, Harper.
- Sara dell'Antonio, OTTINO, Pasquale, detto Pasqualotto, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 79, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2013.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 87498553 · ISNI (EN) 0000 0001 1776 681X · CERL cnp01207078 · Europeana agent/base/44056 · ULAN (EN) 500015702 · GND (DE) 140396209 · BNE (ES) XX1727288 (data) |
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