Napster
Napster era un programma di file sharing creato da Shawn Fanning e Sean Parker[1] e attivo dal giugno 1999 fino al luglio 2001.[2][3]
Napster software | |
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Screenshot di Napster 2.0 Beta 7 | |
Genere | Peer-to-peer |
Sviluppatore | Shawn Fanning, Sean Parker |
Data prima versione | 1999 |
Ultima versione | 2.0 (2001) |
Sistema operativo | macOS Microsoft Windows |
Licenza | Software proprietario (licenza non libera) |
Sito web | it.napster.com/start |
Dopo l'acquisizione da parte di Roxio, è divenuto un servizio legale a pagamento con una prova gratuita di 30 giorni.
Storia
modificaNapster fu il primo sistema di peer-to-peer di massa e divenne disponibile nella primavera del 1999; ma nella prima metà del 2000 i Metallica promossero una causa legale al fine di impedire l'uso del programma, contestando le accuse di violazione di copyright e delle violazioni "Racketeer Influenced and Corrupt Organizations Act".[4][5]
Nel luglio 2001 un giudice ordinò ai server Napster di chiudere l'attività a causa della ripetuta violazione di copyright. Il 24 settembre 2001 la sentenza fu parzialmente eseguita. L'accordo prevedeva che Napster pagasse 26 milioni di dollari come risarcimento per i danni del passato, per uso non autorizzato di brani musicali e 10 milioni di dollari per royalties future. Per poter pagare queste parcelle, Napster tentò di convertire il servizio da gratuito a pagamento. Un prototipo fu testato nella primavera del 2002, ma non fu mai reso pubblicamente disponibile.
Il 17 maggio 2002 Napster venne acquistato da Bertelsmann AG per 8 milioni di dollari.[3] Secondo i termini dell'accordo il 3 giugno 2002 Napster chiese l'applicazione della procedura concorsuale ai sensi del "Chapter 11" al fine di tutelarsi in maniera legale. Il 2 settembre 2002 un giudice fallimentare bloccò la vendita a Bertelsmann imponendo a Napster di liquidare i suoi asset secondo le disposizioni contenute nel "Chapter 7" che regolano i casi di fallimento negli USA.
Dopo l'offerta di 2,23 milioni di dollari alla Private Media Group, il marchio Napster e il logo sono stati acquistati dalla Roxio, che ha rilanciato il servizio di download di musica come Napster 2.0, a pagamento.[6]
Caratteristiche
modificaIl programma usava un protocollo di rete peer-to-peer centralizzato, si basava su un sistema di server centrali che mantenevano la lista dei sistemi connessi e dei file condivisi, mentre le transazioni vere e proprie avvenivano direttamente tra i vari utenti.[7][8]
Note
modifica- ^ (EN) David Kirkpatrick, With a Little Help From His Friends, su Vanity Fair. URL consultato il 1º giugno 2020.
- ^ (EN) Napster's High And Low Notes, su Bloomberg.com. URL consultato il 1º giugno 2020.
- ^ a b La storia di Napster, su Wired. URL consultato il 1º giugno 2020.
- ^ I Metallica fanno causa a Napster, su Rockol, 15/04/2000. URL consultato il 1º giugno 2020.
- ^ Cosa resta di Napster, 20 anni dopo, su wired.it. URL consultato il 1º giugno 2020.
- ^ Che fine hanno fatto i fondatori di Napster?, su ilpost.it. URL consultato il 1º giugno 2020.
- ^ C'era una volta Napster, su ilfattoquotidiano.it. URL consultato il 1º giugno 2020.
- ^ Amarcord: Napster, su leganerd.com. URL consultato il 1º giugno 2020.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikiquote contiene citazioni di o su Napster
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Napster
Collegamenti esterni
modifica- (EN) Sito ufficiale, su napster.com.
- (EN) Napster, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- Critica giuridica di entrambe le parti nel caso Napster, su wired.com.
- MusicBlob - Archivio contenente documenti sul caso Napster, su musicblob.it. URL consultato il 30 dicembre 2006 (archiviato dall'url originale il 20 febbraio 2007).
- Napster chiude, anzi no... - Articolo pubblicato su Interlex il 22 febbraio 2001
- Modello commerciale avanzato di tecnologia Peer-to-PeerAdvanced Peer-Based Technology Business Models Archiviato il 7 luglio 2004 in Internet Archive. – Modello industriale P2P dal M.I.T.
- Amarcord: Napster, su leganerd.com. URL consultato il 1º giugno 2020.