La legge Vanoni (o Riforma Vanoni) fu la legge 11 gennaio 1951, n. 25 (titolo ufficiale: "Norme sulla perequazione tributaria e sul rilevamento fiscale straordinario") della Repubblica Italiana, entrata in vigore in pari data.

Riforma Vanoni
Titolo estesoNorme sulla perequazione tributaria e sul rilevamento fiscale straordinario
StatoItalia
Tipo leggeLegge
LegislaturaI
ProponenteEzio Vanoni
SchieramentoDemocrazia Cristiana
Promulgazione11 gennaio 1951
A firma diLuigi Einaudi
Testo
Norme sulla perequazione tributaria e sul rilevamento fiscale straordinario

Fu una delle riforme, succedutesi nel tempo, del sistema tributario italiano e venne così chiamata dal nome del suo promotore, il Ministro delle finanze Ezio Vanoni.

Contenuto

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Chiamata anche perequazione tributaria o riforma Vanoni, la legge aveva come punti fondamentali: la dichiarazione annuale dei redditi (che divenne obbligatoria), la diminuzione delle aliquote sulle quali pagare le imposte, l'aumento dei minimi imponibili.

Si mostrava particolarmente efficace sui contribuenti a reddito fisso come ad esempio i lavoratori dipendenti.

Conseguenze

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Alle casse dello stato la riforma portò un introito maggiore di due volte e mezzo. I contribuenti presentarono 3.932.786 denunce, delle quali 3.756.773 individuali e 176.013 di ditte collettive; delle oltre 3 milioni di denunce, 1.026.734 riguardarono l'imposta complementare.[1]

La legge risultò superata dal successivo Testo Unico delle Leggi sulle imposte dirette del 1958.[2][3]

  1. ^ Denis Mack Smith (sintesi storiche di), L'Italia del XX secolo : politica, cultura e costume, vol. VII (1951-1960), Milano, Rizzoli, 1977, pag.9
  2. ^ LEGGE 11 gennaio 1951, n. 25 - Normattiva, su www.normattiva.it. URL consultato il 22 giugno 2022.
  3. ^ D.P.R. 29 gennaio 1958, n. 645 - Normattiva, su www.normattiva.it. URL consultato il 22 giugno 2022.

Voci correlate

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