Discussione:Criminologia

Ultimo commento: 5 anni fa, lasciato da InternetArchiveBot in merito all'argomento Collegamenti esterni modificati

Il modello della scuola italiana di criminologia clinica è stato (ed è) un ottimo modello teorico, anche se ha atteso invano la conformità alle prescrizioni e normativa C.E.E. concernente la scuola di specializzazione delle facoltà mediche che operano negli Stati membri della Comunità Europea. La concezione del criminologo clinico nasce sia da un fatto storico, poiché i primi criminologi erano medico-legali (Lombroso, per esempio) e sia dalla convinzione che per studiare e capire il crimine occorresse una base clinica, accanto alle teorie scientifiche d’ordine bio-antropo-psico-sociologiche".

criminologa sabrina 71

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La convinzione che il criminologo dovesse avere anche una preparazione medica,da qui criminologo clinico, per fortuna con il tempo è stata abbandonata. Con l'introduzione dell'Europa Unita,le scuole di specializzazioni post-laurea hanno reintrodotto questo titolo "clinico". La mia formazione è giuridica e mi ritengo a tutti gli effetti un criminologo, un criminologo forense. Ma per essere un buon criminologo non è necessario esserlo o clinico o forense, e soprattutto non è assolutamente necessario essere dei medici.

sezione eliminata

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Ho eliminato una sezione dal corpo della voce, IMHO non di taglio enciclopedico (ma forse gli addetti ai lavori ne sapranno trarre qualcosa):

--La criminologia clinica in Italia, profilo--- Dal 10 al 13 febbraio 1984 si è svolto a Siracusa il III Seminario Nazionale per Professori Italiani di Discipline Criminologiche, dal titolo “La formazione criminologica”. Gli studiosi erano: il Prof. Canepa, il Prof. Bandini, il Prof. De Fazio, il Prof. De Leo, il Prof. Fornari e altri nomi illustri della criminologia clinica in Italia. Da quella data ad oggi non c’è più stato il IV Seminario, ma addirittura a partire dall’anno accademico 2002/2003 anche le Scuole di Criminologia clinica, sono state chiuse. Si tratta della dispersione di un patrimonio storico, culturale e scientifico di grande valore. Queste scuole erano istituite presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia, delle università statali di Modena, Genova, Bari, Milano, Chieti e Roma, durata triennale, a cui si accedeva per concorso a numero chiuso (esame orale e scritto) e dopo la laurea normale (ossia, minimo 4 anni), dirette da questi fondatori della storia della criminologia in Italia. Per conseguire il titolo di specialista in criminologia clinica occorreva il superamento di 22 esami e la tesi finale. Le materie di studio comprendevano: Criminologia Generale I, Elementi di Biologia, Elementi di Diritto, Elementi di Psicologia, Elementi di Sociologia, Psicologia e Psicopatologia dell’Età Evolutiva; Criminologia Generale II, Elementi di Psicopatologia Generale, Elementi di Psichiatria Clinica e Forense, Tecniche del Servizio Sociale, Antropologia Culturale, Elementi di Medicina Legale, Criminologia Minorile, Psicoterapia, Psicologia Sociale, Tecniche Psico-Pedagogiche, Sociologia della Devianza, Metodi di Prevenzione, Trattamento Criminologico, Neuropsichiatria Forense, Politica Criminale e Diritto Penitenziario, Legislazione Sanitaria. Il corso era aperto ai laureati in Medicina, Giurisprudenza, Scienze Politiche, Pedagogia, Sociologia, Lettere, Filosofia, Psicologia . A partire dal 1999 è sorta criminologia.it, la prima rivista on-line di teoria e scienze criminali, coofondata dal prof. Francesco Sidoti (criminologo di formazione sociologica) e diretta dal prof. Saverio Fortunato (specialista in criminologia clinica); mentre, storica è la rivista cartacea "Rassegna Italiana di Criminologia", trimestrale, organo ufficiale della Società Italiana di Criminologia, edita da Giuffrè e diretta dal prof. Giacomo Canepa. Il modello della scuola italiana di criminologia clinica è stato (ed è) un ottimo modello teorico, anche se ha atteso invano la conformità alle prescrizioni e normativa C.E.E. concernente la scuola di specializzazione delle facoltà mediche che operano negli Stati membri della Comunità Europea. La concezione del criminologo clinico nasce sia da un fatto storico, poiché i primi criminologi erano medico-legali (Lombroso, per esempio) e sia dalla convinzione che per studiare e capire il crimine occorresse una base clinica, accanto alle teorie scientifiche d’ordine bio-antropo-psico-sociologiche.

Il dramma della criminologia italiana è evidente nel livello della voce

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Questa voce rimane molto criticabile e distante dalla criminologia come è davvero, sia da quella accademica (l'unica italiana) sia da quella professionale (praticamente inesistente in Italia, nonostante il roboante clamore dei c.d. criminologi mediatici, in realtà criminalisti più attenti alla presenza televisiva che alla ricerca). Per dare un'idea dei problemi, discuterò la voce passo per passo. Il richiamo agli indici di gravità dei reati, argomento supertecnico, è inutile nella definizione generale. Le origini storiche della criminologia dimenticano l'importantissimo (anche se talora criticabile da noi europei) filone statunitense, fino dai tempi della Scuola di Chicago e delle critiche a Lombroso di Lindesmith e Levin. L'approccio attuale non è affatto multifattoriale (semmai!). Le teorie multifattoriali sono una fantasia degli anni settanta, superate da contributi internazionali (la criminologia Usa è prevalentemente sociologica) e da contributi italiani (il capolavoro di Adolfo Ceretti intitolato "L'orizzonte artificiale"). Criminogenesi e criminodinamica (senza citare il contributo di chi ha creato questi termini, il grande criminologo belga Etienne de Greeff) non appartengono alla criminologia generale, semmai alla criminologia clinica. Anche il riferimento alla Nuova Difesa Sociale appare datato, e il richiamo al diritto mescola temi di natura politico-criminale e giuridico con temi squisitamente criminologici. I temi della criminologia, poi, non sono certo solo quelli fenomenologici come l'articolo ingenuamente suggerisce. La criminologia si occupa del problema della causazione del delitto a livello individuale e sociale (fattori di rischio dal biologico, allo psicologico, al sociale), e della reazione sociale allo stesso (teorie dell'etichettamento e della reazione sociale); un settore particolare (denominato "criminal justice" nei paesi anglosassoni) studia i mutamenti della giustizia penale dal punto di vista empirico. Il richiamo alla psichiatria forense (tipicamente italiano: molti criminologi italiani, infatti, professionalmente, sono anche psichiatri forensi) costituisce una divagazione inutile: la criminologia, infatti, è altro rispetto alla psichiatria forense, disciplina medico-legale ancillare al diritto penale. Allo stesso modo, l'investigazione non ha niente a che vedere con la criminologia (semmai, rientra nel campo della criminalistica). Questo autore sembra un botanico che vuole parlare di margherite, ma, al punto centrale della loro descrizione, inizia a parlare di carciofi. Nello stesso senso, la psicologia investigativa di Canter (e non la psicologia criminale, che è altro, e di cui lo stesso Canter non parla) è un'applicazione della psicologia al campo delle indagini, più criminalistica che criminologica. Dopo avere definito non certo la criminologia, ma la psichiatria forense, la criminalistica, etc., si passa alla professione criminologo, che non esiste in pratica, né in Italia, né altrove, e agli ambiti applicativi. Segue poi uno strampalato elenco dei metodi in criminologia, che non appare confutabile se non attraverso il suo rifiuto in blocco: una discussione seria dei metodi dovrebbe distinguere metodi quantitativi e qualitativi (fra questi il metodo clinico), e tra essi discernere l'osservazione (partecipante e non), l'analisi di documenti e statistiche, la somministrazione di questionari, le interviste,i colloqui clinici; e poi considerare le metodologie di analisi dei dati. Parte poi una non collegata e "appiccicata" parte sulle teorie criminologiche, che prende in considerazione le teorie biologiche da Lombroso agli anni settanta (dove sono gli studi sui neuromediatori? dove le analisi della fisiologia dell'encefalo con la PET Scan? dove quelli sugli psicofarmaci?); le teorie psicologiche fino al Bowlby degli anni cinquanta (dove la psicoanalisi contemporanea, Klein, Hyatt Williams e Meltzer, Kohut e Kernberg, dove la menzione di altri pionieri come Winnicott?); l'analisi delle teorie sociologiche poi dimentica il funzionalismo, gli ultimi sviluppi delle teorie del capitale sociale, e, in ambito interazionista, le teorie di Athens. Cultural studies e teorie postmoderne della criminalità, poi, sono al di là della portata di questo modestissimo autore, fermo a un manuale degli anni settanta. Conclude la trattazione una nuova, ennesima esposizione della criminologia clinica. La bibliografia appare grottesca, mescolando a lavori vecchi di trent'anni di ambito sociologico molto diverso (Baratta e Balloni) e a testi giuridici molto compilativi (Mantovani) i contributi di poco conosciuti autori. Questa voce, da anni presente, testimonia dello stato di degrado della criminologia italiana.--Alfio56 (msg) 22:26, 26 apr 2011 (CEST)--Rispondi

Bene, puoi contribuire a migliorare la voce. Basta che clicchi sul tasto "Modifica", ed inizi ad inserire un pò alla volta quanto scritto qui nella voce. Veneziano- dai, parliamone! 23:04, 26 apr 2011 (CEST)Rispondi

Perché sto modificando la voce

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Come dicevo nella precedente discussione di questa primavera, trovavo questa voce scandalosamente parziale (per la "criminologia applicata alla sicurezza" piuttosto che per altre dubbie attività professionali). Sto cercando, da un punto di vista scientifico, di sistemarla, anche se andrebbe totalmente riscritta. E io non ho tanta confidenza con Wikipedia. Ma è un modo per imparare!!! Segnalo che ho tolto, poi, il riferimento finale a un presunto "Albo Nazionale dei Criminologi Italiani" che è in realtà un'iniziativa privata, che fa capo a un'università popolare del Norditalia connessa con un ateneo telematico riconosciuto del nostro paese; e che non riconosce alcuna tutela per l'utenza - cosa che, nel momento attuale di riforma delle professioni dovrebbe invece caratterizzare ogni intervento associativo in ambito professionale - ma si limita a consegnare un diplomino per la modica somma di euro 500. Provare per credere via motori di ricerca. Ho inserito invece un riferimento al sito dell'unica società scientifica criminologica nazionale, la SIC, Società Italiana di Criminologia. Questo commento senza la firma utente è stato inserito da Alfio56 (discussioni · contributi).

Hai fatto bene; unica cosa (la sistemo io) i collegamenti esterni non si inseriscono mai nel corpo della voce, ma in apposita sezione alla fine. Grazie del contributo, Veneziano- dai, parliamone! 23:31, 22 ago 2011 (CEST)Rispondi

Perché tolgo alcune voci bibliografiche

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Allora: faticosamente sto modificando. Ritengo però (e volevo darne conto) che la bibliografia finale non sia adeguata. Ho già aggiunto il più importante trattato italiano nel campo l'altra volta, ma ora sono in difficoltà, perché mi sembra ci siano voci autoinserite temo, che non sono di grande rilievo scientifico (internet per credere). Effettuerò quindi una modifica, certo di attirarmi gli strali di qualcuno :))). Ma non credo che la voce debba diventare uno strumento per la pubblicità di nessuno: sostituirò quindi i contributi cancellati con altri sugli stessi temi, comunemente considerati nel nostro settore i più importanti (parlo sempre di letteratura criminologica in italiano). Alfio56 (msg) 12:46, 4 set 2011 (CEST)Rispondi

Tutto ciò che spazza via le promozionalità esplicite o implicite è cosa buona e giusta. --Veneziano- dai, parliamone! 12:54, 4 set 2011 (CEST)Rispondi

Purtroppo la criminologia piace troppo... il link alla "Società Sanmarinese di Criminologia" (entità di scarsa rilevanza scientifica e culturale, per il momento) mi sembra un'autopromozione... vorrei metterlo in discussione, ma sono nuovo di Wikipedia, e quindi, prima di muovermi in modo maldestro, sollevo qui la questione: credo che la criminologia, proprio per la sua rilevanza mediatica, vada presentata al massimo livello di elaborazione scientifica, attraverso l'unica società scientifica di rilevanza nazionale, attestata dai legami esteri e dal livello delle pubblicazioni (la Società Italiana di Criminologia). La Società Sanmarinese è un inutile doppione... perdipiù i suoi membri non hanno pubbicato quasi alcunché di rilevante. Che si fa? Alfio56 (msg) 00:10, 27 dic 2011 (CET)Rispondi

Ho eliminato il link alla Società Sanmarinese di Criminologia, e mi accingo a eliminare voci bibliografiche di non elevata qualità scientifica.--Alfio56 (msg)

Continuo a proteggere la pagina dallo spam: un esame delle modifiche può facilmente permettere di risalire agli autori!!! --Alfio56 (msg)

Risistemazione sezione "Bibliografia", e sua rinominazione in "Per approfondire"

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Ho modificato la sottovoce cercando di attenermi alle indicazioni presenti nell'avviso.

--Franz van Beethoven (msg) 02:31, 30 ott 2015 (CET)Rispondi

Mi pare di capire dalla tua modifica che nessun testo di quelli elencati fosse usato come fonte. I testi di approfondimento vanno comunque dentro la bibliografia, ma in una sotto-sezione a parte: vedi mio edit successivo al tuo. I testi di approfondimento mi sembrano comunque troppi: vanno tenute solo le poche "pietre miliari". --MarcoK (msg) 10:37, 30 ott 2015 (CET)Rispondi

Collegamenti esterni modificati

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Gentili utenti,

ho appena modificato 1 collegamento esterno sulla pagina Criminologia. Per cortesia controllate la mia modifica. Se avete qualche domanda o se fosse necessario far sì che il bot ignori i link o l'intera pagina, date un'occhiata a queste FAQ. Ho effettuato le seguenti modifiche:

Fate riferimento alle FAQ per informazioni su come correggere gli errori del bot.

Saluti.—InternetArchiveBot (Segnala un errore) 06:14, 6 apr 2019 (CEST)Rispondi

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