Castello di Colle Massari
Il castello di Colle Massari è un edificio rurale fortificato di origine medievale situato sulla cima di un colle poco a sud-est della frazione di Poggi del Sasso, nel territorio comunale di Cinigiano, in provincia di Grosseto.
Castello di Colle Massari | |
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Panorama con il castello di Colle Massari | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Toscana |
Località | Cinigiano |
Indirizzo | frazione Poggi del Sasso |
Coordinate | 42°53′07.82″N 11°20′46.25″E |
Informazioni generali | |
Condizioni | In uso |
Uso | Sede di un'azienda agricola |
Il castello è sede dell'omonima azienda agricola.
Storia
modificaOrigini
modificaDell'origine del castello di Colle Massari non si hanno fonti certe, ha avuto origine presumibilmente nel XIII secolo come casa rurale, trasformato poi in struttura fortificata. Nella zona, in località Santa Marta, è documentata fin dall'anno 1148 la presenza della pieve di Sant'Ippolito a Martura, dipendente dal monastero benedettino femminile di Sant'Ambrogio di Montecelso.[1] La nascita del castello si può quindi ricondurre alla preesistente pieve[2], attorno alla quale si formò presumibilmente una piccola comunità, successivamente assorbita all'interno della struttura fortificata, [3][4] collocandosi all'interno del complesso sistema di insediamenti medievali e difensivi disseminati nelle campagne grossetane, facenti capo a famiglie feudali legate soprattutto agli Aldobrandeschi, famiglia di origine longobarda proveniente da Lucca che dominava gran parte della Maremma agli inizi del 1200.[5]
Il Duecento e la repubblica di Siena
modificaCon il declino della famiglia Aldobrandeschi già nel corso del Duecento, la repubblica di Siena iniziò ad eroderne i territori assoggettando proprietà, fortificazioni e castelli, tra i quali anche i castelli della zona di Sasso d'Ombrone e il castello di Vicarello. In un atto del 1294 vengono descritti i confini della cessione al Comune di Siena di alcune proprietà della zona tra Santa Marta, Sasso e Vicarello e dell'acquisto di altre, tra le quali il castello di Colle Massari, da parte di Gullielmino Buonsignori, appartenente a una delle più importanti famiglie senesi dell'epoca che vantavano ampi possessi in Maremma, dopo la fine del dominio degli Aldobrandeschi.[6]
Dal Cinquecento all'Ottocento
modificaDopo il periodo di dominio senese che si protrasse fino alla metà del Cinquecento, il castello di Colle Massari fu ceduto alla famiglia degli Alidori e successivamente al conte perugino Ercole della Penna. Da questi la tenuta fu acquistata nel 1574 da Fabio Piccolomini del Mandolo, passando poi a Francesco I de Medici il quale, nel 1587 la assegnò al figliastro don Antonio de Medici ed infine, nel 1630, ai marchesi Patrizi sotto i quali, il castello conobbe un lungo periodo di prosperità agricola fino agli inizi del XIX secolo.[7]
Nella seconda metà dell'Ottocento, estintasi la linea del Marchesi Patrizi, la tenuta fu ereditata dal marchese Chigi Montoro, proveniente dal ramo romano della famiglia per matrimonio con Maria Virginia Patrizi, il quale proseguì una gestione di tipo feudataria delle terre anche dopo l'abolizione dei feudi da parte di Pietro Leopoldo.[8]
Successivamente, il castello passò in possesso al senese Agostino Masotti e poi, nell'ultimo decennio del secolo, al medico grossetano Domenico Pizzetti.[9] La tenuta è successivamente acquisita dalla famiglia Ginanneschi di Castel del Piano, continuando a progredirne lo sviluppo e la produzione agricola fino alla seconda guerra mondiale, quando venne occupata dalle truppe tedesche.
Dal Novecento ad oggi
modificaIn seguito, alla fine del conflitto mondiale, la conduzione fu affidata ad un fattore della stessa famiglia Ginanneschi ma andò progressivamente deteriorandosi fino al completo abbandono.
All'inizio del XXI secolo il castello di Colle Massari, che riversava in un precario stato di abbandono, fu acquistato da una famiglia di imprenditori che ne avviarono uno scrupoloso intervento di recupero, consolidamento e restauro conservativo affidato all'architetto Edoardo Milesi.[10] Attualmente è sede di una rinomata e prestigiosa azienda agricola.
Origine del nome
modificaLa denominazione "massari" o "massaro", che deriva dal latino volgare massarius indicava, nel medioevo, l'amministratore di un fondo agricolo con al centro un casale (massa). Anche il massaro, che rappresentava una figura minore rispetto ai visconti e ai gastaldi, era probabilmente preposto alla gestione e al controllo di un piccolo appezzamento, probabilmente dipendente al vicino castello che in questo caso era Sasso d'Ombrone.[4]
Descrizione
modificaNell'atto di vendita stipulato il 21 luglio 1586 tra il nobile Fabio Piccolomini del Mandolo e il Granduca di Toscana Francesco I è contenuta questa descrizione:
Palazzo et nove case murate da lavoratori et con tutti e sua poderi et terreni lavorativi, prativi, vignati, olivati, erborati, boscati, selvati et sodi et con tutte le case et edifitii, corsi d'acque, et altre cose sopra essi beni esistenti il qual tenimento et tenuta et possessioni da più lati confina con la corte o tenimento della corte di Cenigiano et da più altri la corte o tenimento del Sasso di Maremma et da più altri la corte o tenimento di Campagnatico.[11]
La fortificazione è situata su un'altura a 310 metri slm a sud di Sasso d'Ombrone ed equidistante dal nucleo di Poggi del Sasso e da Vicarello, circondato da terreni ondulati e da ampi valloni ove scorrono il torrente Trisolla a nord, il torrente Cortilla a ovest e il torrente Melacce più a sud, tutti affluenti del fiume Ombrone.
Per la sua conformazione, il complesso di Colle Massari può essere assimilato al castello medievale vero e proprio, cioè come nucleo di una signoria feudale, esso riflette piuttosto la struttura di un casale fortificato richiamando il modello di grancia, ovvero fattorie fortificate rette da un granciere che funzionavano da centri direzionali e di raccolta dei prodotti agricoli.[4] Si presenta come una struttura rurale fortificata, il cui aspetto è stato prevalentemente conferito dai lavori di restauro avvenuti durante il XVII secolo e il XXI secolo.
Il complesso si sviluppa su tre corpi di fabbrica disposti su altrettanti lati attorno ad un cortile interno a pianta quadrangolare, a cui si accede attraverso una caratteristica porta ad arco che si apre lungo la cortina muraria che chiude il lato privo di corpi di fabbrica.
In origine, ad ogni angolo era presente una torre, che in passato svolgeva funzioni di avvistamento. Delle quattro torri, due si sono ben conservate, mentre le altre due hanno subito alterazioni: della torre sud-orientale, che crollò nel corso del XIX secolo a causa di uno smottamento del terreno, si conservano soltanto le tracce.
La cappella di Santa Marta costituisce la cappella gentilizia ed è situata all'interno del castello; la sua costruzione avvenne nel XVII secolo, andando a sostituire la più antica e scomparsa pieve di Sant'Ippolito a Martura.
Note
modifica- ^ G. Garzella, Le stretture ecclesiatiche della diocesi di Roselle-Grosseto: chiesa vescovile, sistema pievano, monasteri di Siena e La Maremma nel Medioevo, a cura di M. Ascheri, 2001.
- ^ Francesco Anichini, Storia ecclesiatica della città e della diocesi di Grosseto PARTE II, 1752.
- ^ E. Innocenti e M. Innocenti, Comune di Cinigiano. Briciole di storia, Grosseto, 1995, pp. 200-201.
- ^ a b c Felicia Rotundo, Colle Massari e il sistema insediativo della Maremma grossetana, in Colle Massari nel Sasso di Maremma. Arte, storia e religione, Effigiª ed., 2009, ISBN 978-88-6433-006-8.
- ^ M. Ascheri, Siena e la Maremma nel Medioevo, Siena, 2001, pp. 88-93.«M. L. Ceccarelli Lemut - Le strutture civili del territorio di Roselle-Grosseto nei secoli XI e XII»
- ^ M Ascheri, Capitolo 1, in Caleffo Vecchio, 1924.«n°1015, (CV,c.690-695t, originale)»
- ^ T. Gigli, Colle Massari e Vicarello: ricerca tra storia e arte, in Olivia Bruschettini (a cura di), Colle Massari nel Sasso di Maremma. Arte, storia e religione, Grosseto, Effigi, 2009, ISBN 978-88-6433-006-8.
- ^ Salvestrini, Pietro Leopoldo, Relazioni, III, Firenze, Olschki, 1969.
- ^ A. Cappelli, Castelli, monasteri, chiese già esistenti nel territorio grossetano, in Ombrone, appendice, Grosseto, 1895.
- ^ Veronica Dal Buono, Colle Massari - Edoardo Milesi & Archos, su Arketipo, 21 settembre 2011.
- ^ Santina Ambrosini, Il Castello di Colle Massari. Osservare, Conoscere, Conservare, a cura di Luca Ribichini, 2002.
Bibliografia
modifica- Carlo Citter, Guida agli edifici sacri, abbazie, monasteri, pievi e chiese medievali della Provincia di Grosseto, Siena, 1996.
- Giuseppe Guerrini, Torri e castelli della provincia di Grosseto, Siena, Nuova Immagine Editrice, 1999.
- Santina Ambrosini, Il castello di Colle Massari. Osservare, conoscere, conservare, tesi di laurea, Università degli Studi di Siena, anno ac. 2001/2002.
- Olivia Bruschettini, Colle Massari nel Sasso di Maremma, Arcidosso, Edizioni Effigi, 2009.
Voci correlate
modificaAltri progetti
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