Bike sharing

sistema
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La bici condivisa (in inglese bike sharing, traducibile come "condivisione della bicicletta") è uno degli strumenti di mobilità sostenibile a disposizione delle amministrazioni pubbliche che intendono aumentare l'utilizzo dei mezzi di trasporto pubblici (autobus, tram e metropolitane), integrandoli tra loro (trasporto intermodale) e integrandoli dall'utilizzo delle biciclette condivise per i viaggi di prossimità dove il mezzo pubblico non arriva o non può arrivare. È quindi una possibile soluzione al problema del cosiddetto "ultimo chilometro", cioè quel tratto di percorso che separa la fermata del mezzo pubblico dalla destinazione finale dell'utente.[1]

Una stazione di bici condivise Bicing a Barcellona.

Descrizione

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Vélo'v a Lione.
 
Barclays Cycle Hire a Londra.
 
Un parcheggio di bici condivise BikeMi a Milano.
 
Una delle 4 postazioni di bici condivisa a Trani (BT).

Il servizio di bici condivise si divide in due principali tipologie:

  • a stazioni fisse
  • a flusso libero

A stazioni fisse

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I servizi a stazioni fisse prevedono l'installazione di stazioni in diversi punti della città dove collocare le biciclette. Le biciclette sono assicurate meccanicamente a una struttura (colonnina o barra) e sono utilizzabili dopo averle sbloccate con una tessera senza contatto (RFID) o, più recentemente, tramite applicazioni per cellulari.

Il servizio non è quindi generalmente usufruibile da tutti ma richiede una registrazione: in questo modo si scoraggiano i furti poiché si è a conoscenza di chi ha utilizzato la bicicletta in quel momento.

Generalmente il la bici condivisa a stazioni fisse si differenzia dal noleggio in quanto "premia" gli spostamenti brevi: in molti casi è prevista una fascia gratuita di mezz'ora o un'ora. Gli utilizzi più lunghi vengono invece scoraggiati mediante una tariffazione che aumenta esponenzialmente, secondo la logica che, trattandosi di condivisione, la bicicletta dev'essere messa a disposizione di altri utilizzatori. Esistono anche sistemi, installati soprattutto nelle città più piccole, completamente gratuiti (salvo il pagamento di una cauzione per la tessera o la chiave). Il servizio è generalmente attivo 24 ore su 24, ma esistono anche sistemi vincolati a un orario.

A flusso libero

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I servizi a flusso libero prevedono uno schema in cui le biciclette sono disposte liberamente, senza la necessità di stazioni. Ogni bicicletta è dotata di un dispositivo di blocco, solitamente sulla ruota posteriore. Lo sblocco delle biciclette avviene tramite un'applicazione per smartphone, previa registrazione e inserimento dei dati della carta di credito. Le tariffe sono variabili, in alcuni casi lo sblocco della bici è a pagamento e poi viene addebitata una tariffa per ogni minuto di noleggio. Esistono anche pacchetti di minuti e abbonamenti.

Questi servizi si sono sviluppati in Italia a partire dal 2016 a seguito dell'attività di alcune aziende cinesi Ofo e Mobike[2].

Le maggiori critiche a questo tipo di bici condivisa sono derivate dal fatto che le biciclette spesso vengono parcheggiate in modo scorretto, sui marciapiedi o comunque intralciando pedoni, passeggini e disabili. In alcuni casi sono state definite apposite aree dove le biciclette devono essere parcheggiate.

Finanziamenti

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Molti dei servizi su abbonamento funzionano grazie a partenariati pubblici e privati. Parecchie città europee, tra le quali Lione, Parigi, Londra, Barcellona e Stoccolma, hanno preso accordi con compagnie pubblicitarie che forniscono il comune con migliaia di biciclette a titolo gratuito (o sottocosto). In cambio alle agenzie pubblicitarie viene permesso di apporre della pubblicità sia sulle biciclette che in altri punti della città.

Diffusione

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Nel resto dell'Europa, tra le iniziative di questo tipo di maggior successo vi è il Vélib' di Parigi e il Bicing di Barcellona. Dal luglio 2010 è attivo anche a Londra un sistema di bici condivisa, offerta dal servizio Barclays Cycle Hire.

In Danimarca

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In Francia

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In Germania

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Call a Bike è uno dei servizi di noleggio della Deutsche Bahn, presente in molte città. Il sistema esiste in varie versioni e non funziona secondo lo stesso principio in ogni luogo. Una volta registrati, i clienti possono in ogni caso prendere in prestito le biciclette, nel rispetto delle norme vigenti. Già 430.000 utenti registrati hanno accesso a circa 7.000 bici[3].

In Israele

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Biciclette del Tel-O-Fun di Tel Aviv

Tel-O-Fun (in ebraico: תל - אופן) è un servizio di bici condivisa che offre la città di Tel Aviv da parte dei servizi privati aziendali FSM terra. L'obiettivo principale del servizio è quello di ridurre la circolazione dei veicoli all'interno della città. Il progetto mira inoltre a ridurre l'inquinamento atmosferico, creano un'atmosfera accogliente nella città, e favorire l'attività fisica. Il nome del servizio in lingua inglese è un insieme delle parole "Tel Aviv" e fun quest'ultima nel significato: "per piacere", "divertimento". In ebraico la parola "Ofan" (אופן) è la ruota.

In Italia

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Le città dotate di sistemi di bici condivisa in Italia sono 132[4]. Il servizio è attivo sia nelle grandi aree metropolitane (Milano, Roma, Torino, Napoli, Bologna), sia nelle grandi città (Bari,[1] Brescia, Bergamo, Catania, Padova, Palermo, Trieste, e Verona), sia in città medio-piccole (ad esempio Udine, Benevento, Marcon, Trani, Monopoli e Busto Arsizio). Le prime a dotarsi del sistema di bici condivisa in Italia furono le città di Cuneo, Parma e Savigliano.[senza fonte]

Oltre che per le caratteristiche e la grandezza dei territori serviti i servizi di bici condivisa si differenziano tra loro per vari aspetti quali la capillarità delle stazioni, i piani tariffari, le modalità di utilizzo e di restituzione dei mezzi forniti e la loro tipologia. È particolarmente interessante in questo senso il servizio di Genova, effettuato a mezzo di biciclette elettriche che aiutano a superare i numerosi dislivelli della città[5].

Le maggiori aziende che hanno installato le reti di condivisione di biciclette in Italia sono TMR (sistema con app) e Bicincittà (sistema a tessera senza contatto). Fa eccezione Milano che si è affidata alla multinazionale statunitense della pubblicità Clear Channel (presente anche in altri paesi europei[4]) e a Ride Movi. Il sistema TMR (youMove) con tecnologia con app è utilizzato per i servizi di Palermo, Catania Archiviato il 7 febbraio 2022 in Internet Archive., Enna, Bracciano, Capo d'Orlando e Lucca. Nello specifico, quest'ultimo trattasi di un sistema di bici condivisa merci a stazioni sperimentale.

Nella zona centro-occidentale della provincia di Torino dal 20 settembre 2008 è attivo il sistema BiciinComune, coordinato dal Patto Territoriale Zona Ovest di Torino e con all'attivo 22 stazioni di distribuzione sul territorio[6] tra Collegno, Grugliasco, Rivoli, Venaria Reale, Alpignano e Druento, che raggiungono un bacino di utenza di quasi 200.000 residenti[7]. È possibile prelevare e riconsegnare le biciclette in uno qualunque dei comuni aderenti e in una qualsiasi stazione, anche se diversa dal comune di partenza[8], ed è attivo un portale Internet con informazioni sul servizio[9]. Il servizio è poi stato integrato con il [TO]Bike, servizio di bici condivisa della città di Torino. Questa fusione tra i due diversi sistemi ha sancito, di fatto, il primo servizio di bici condivisa metropolitano.

Il sistema di bici condivise di Milano (BikeMi) con 320 stazioni attive e 5.380 biciclette (4.280 a pedalata muscolare, 1.000 elettriche e 150 a pedalata assistita con seggiolino per bambini) è il sistema più esteso ed utilizzato d'Italia[10]. Nel 2016 sono stati effettuati 3,6 milioni di prelievi e gli abbonamenti sono 55.000. Il 21 settembre 2016 si è raggiunta la cifra record di 21.699 prelievi.[11] Dal 30 aprile 2016 è il primo sistema integrato al mondo con biciclette tradizionali, elettriche e per bambini.[12] Il PUMS della città prevede un ampliamento del sistema a 650 stazioni e 13.500 biciclette entro il 2020[13]. Dal 30 agosto 2017 è stata avviata una sperimentazione triennale del sistema a flusso libero Mobike con 2.500 biciclette (su 8.000 previste entro ottobre 2017), il primo in Italia[14].

Al Sud Salerno, da maggio 2012, ha avviato un sistema di bici condivise, in collaborazione con gli esercizi commerciali cittadini.[15] Da luglio 2014, è attivo un servizio di bici condivisa elettrico, denominato BkS. La bici condivisa dal 2012 è presente anche nella città di Cagliari: il servizio è stato creato in concomitanza alla creazione delle prime piste ciclabili della città sarda[16]. Nel 2013 è stato inaugurato CicloPi, il sistema di bici condivisa di Pisa che in 3 anni ha raggiunto 4300 abbonati e 24 stazioni.

Da agosto 2014 vengono installate 10 ciclostazioni di Bike Sharing Napoli, progetto di ricerca dell'associazione Cleanap che ha vinto il bando “Smart Cities and Communities and Social Innovation” del MIUR – PON Ricerca e Competitività 2007-2013, cofinanziato con risorse del FESR per le Regioni della Convergenza, supportato dal Comune di Napoli e da ANM.[17].

Nel dicembre 2015 il sistema di bici condivise è stato introdotto anche a Palermo, con 420 biciclette pubbliche in 37 stazioni, situate in diverse zone del capoluogo siciliano.[18]

A Treste il servizio è entrato in funzione a partire dal 11 gennaio 2020 con il nome di BiTs[19], la rete fa parte dell'azienda Bicincittà[20], la quale ha affidato la gestione alla Trieste Trasporti[21]

Nei Paesi Bassi

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  1. ^ Vola il bike sharing: la bici condivisa piace agli italiani, in La Stampa. URL consultato il 10 febbraio 2018 (archiviato dall'url originale il 20 maggio 2010).
  2. ^ Come funziona il bike sharing “free floating", su Il Post, 8 settembre 2017. URL consultato il 17 aprile 2023.
  3. ^ Olaf Krohn, Große Freiheit, in DB Mobil, n. 6, giugno 2012, p. 44ff.
  4. ^ a b Nuova Mobilità: Il bike sharing in Italia: un'istantanea del 2010, su nuovamobilita.blogspot.com.
  5. ^ Il bike sharing in Italia, su marcodemitri.it. URL consultato il 10 febbraio 2018 (archiviato dall'url originale il 13 febbraio 2010).
  6. ^ Un attimo di pazienza [collegamento interrotto], su archivio.lastampa.it.
  7. ^ I sei comuni contavano nel 2008 un totale di 198.135 residenti, secondo quanto pubblicato dalla 2010 (dalla Regione Piemonte sull'annuario statistico Piemonteincifre Archiviato il 26 agosto 2010 in Internet Archive. - consultato nell'ottobre 2010
  8. ^ Template:Cita webo
  9. ^ http://www.fiab.info/download/tesi_menonna_bike_sharing_piemonte.pdf
  10. ^ https://bikemi.com/chi-siamo
  11. ^ Copia archiviata, su bikemi.com. URL consultato il 26 novembre 2015 (archiviato dall'url originale il 27 novembre 2015).
  12. ^ http://www.ilgiorno.it/milano/cronaca/bikemi-1.2666015
  13. ^ Copia archiviata, su bikemi.com. URL consultato il 26 novembre 2015 (archiviato dall'url originale il 27 novembre 2015).
  14. ^ http://milano.corriere.it/notizie/cronaca/17_agosto_30/milano-come-berlino-dubai-sobi-ecco-bike-sharing-free-floating-1b49ce46-8d60-11e7-9464-bd6d9adf1594.shtml
  15. ^ City4Bike Salerno
  16. ^ Bike sharing Cagliari Archiviato l'8 agosto 2014 in Internet Archive.
  17. ^ Bike sharing Napoli
  18. ^ Copia archiviata, su palermo.repubblica.it. URL consultato il 15 dicembre 2015 (archiviato dall'url originale il 16 dicembre 2015).
  19. ^ Un anno di bike sharing: il Comune al lavoro per renderlo trasporto pubblico, su TriestePrima. URL consultato il 12 settembre 2021.
  20. ^ Stazioni, su bicincitta.com. URL consultato il 12 settembre 2021.
  21. ^ Michele Scozzai, Tutti in sella, scopri il bike sharing di Trieste Trasporti, su Trieste Trasporti Spa, 25 marzo 2021. URL consultato il 12 settembre 2021.

Voci correlate

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Servizi di biciclette pubbliche condivise

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  • AmiGo (Catania, Palermo)
  • Bicing (Barcellona)
  • BuBi (Budapest)
  • Bycyklen (Copenaghen)
  • Vélo'v (Lione)
  • Barclays Cycle Hire (Londra)
  • BiciMAD (Madrid)
  • Decobike (Miami)
  • BikeMi (Milano)
  • Citi Bike (New York)
  • Monabike (Principato di Monaco)
  • BIXI Montréal (Montreal)
  • Velo Bleu (Nizza)
  • Vélib' (Parigi)
  • Cy'clic (Rouen)
  • Sevici (Siviglia)
  • TOBike (Torino)
  • Valenbisi (Valencia)
  • City Bike (Vienna)

Imprese private

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Altri progetti

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