La Reggiana si trova con un nuovo allenatore e una squadra completamente rimaneggiata rispetto alla stagione precedente. La stagione inizia con l'eliminazione dalla Coppa Italia da parte dell'Empoli. I granata non riescono a trovare il giusto equilibrio in campo e cambiano numerose volte il modulo, con risentimenti in campionato. Così fino a novembre la Reggiana si trova a galleggiare tra play-off e play-out a metà classifica, fino a quando il 22 novembre i granata battono al Giglio il Pescara (una delle squadre favorite alla promozione) per 2 a 1 con reti di Stefani (che per una serie di giornate sarà capocannoniere del campionato) e Ingari. Da allora gli uomini di Dominissini ottengono una serie di 7 vittorie consecutive che li porteranno a raggiungere la vetta della classifica. Grazie alla spinta dei giocatori delle fasce (Nardini, Viapiana e Anderson), la finalizzazione di Saverino e la regia di Alessi e Paolo Rossi la squadra crea un proprio stile di gioco. Ma nella partita contro il Real Marcianise un intervento molto duro su Saverino lo mette fuori causa per quasi 3 mesi. La Reggiana, privata del veloce centrocampista, perde in casa contro il Portogruaro e poi contro la Cavese, terzultima in classifica. A causa di una serie di squalifiche e soprattutto infortuni (che riempiranno l'infermeria fino a fine stagione), il finale di campionato vede i granata in difficoltà: a partire dalla partita col Portogruaro nelle ultime 13 giornate la Reggiana perde 6 partite ne pareggia 4 e ne vince solo 3 (tra cui la vittoria per 2 a 1 contro il Verona capolista al Bentegodi). La squadra di Dominissini riesce, nonostante i risultati, a restare in zona play-off; ma alla penultima giornata vengono scavalcati dal Rimini, vittorioso col Verona, e si piazzano sesti. La trentaquattresima e ultima giornata vede la Reggiana impegnata in casa contro la Ternana che le è davanti di soli 3 punti e il Rimini sfidare il Giulianova penultimo e già destinato ai play-out. L'unica speranza per i granata di riagguantare i play-off è vincere (raggiungendo a pari punti la Ternana ma scavalcandola grazie agli scontri diretti a favore). Dominissini è costretto a mettere in campo una formazione riserve a causa delle assenze: un giocatore squalificato, quattro infortunati lungodegenti e tre acciaccati in campo. Il primo tempo al Giglio (davanti a quasi 4000 spettatori) finisce senza reti. Nella ripresa arriva il gol che porta la firma di Riccardo Nardini e che consentirà ai granata di vincere la partita. La Reggiana accede, quindi, ai play-off. Gli spareggi assegnano ai granata il Pescara, secondo in classifica. La Reggiana nelle due settimane successive non riesce a recuperare completamente gli infortunati e così nella gara d'andata (che si gioca a Reggio Emilia il 23 maggio), come contro la Ternana, la formazione è fortemente rimaneggiata. La partita non offre particolari emozioni ma è il Pescara (davanti a 2500 suoi sostenitori giunti al Giglio su un totale di quasi 8000 paganti) a giocare meglio e sia Tomasig che il palo (colpito da Soddimo al 94') salvano la squadra di casa. Il match termina 0-0. Al ritorno gli emiliani possono solo vincere, ma complice la cornice di pubblico dello Stadio Adriatico (ben 15000 presenti sulle tribune, circa 2-300 i tifosi venuti da Reggio Emilia) e la miglior preparazione atletica degli avversari, la Reggiana esce sconfitta per 2-0 (Reti di Massimo Ganci al 17' e di Francesco Zizzari al 73') e viene estromessa dagli spareggi.