Il metodo Augustus è uno strumento di riferimento per la pianificazione nel campo delle emergenze utilizzato dalla Protezione Civile italiana, inquadrato dalla legge 225/92.

Perche il nome "Augustus"?

In memoria di Ottaviano Augusto che più di 2000 anni fà già sosteneva che: "il valore della pianficazione diminuisce con la'umentare della complessità degli eventi". E' proprio con questo spirito nasce il Metodo Augustus sulla semplicità e flessibilità.

Come funziona?

Questo metodo prevede varie fasi, prima su tutte la definizione dello scenario ovvero l'area che deve essere sottoposta a pianificazione, successivamente l'individuazione dei rischi peculiari all'area in questione e per ultimo il dispositivo ovvero "chi fa? che cosa?". Quest'ultima fase avviene attraverso l'individuazione di 14 funzioni di supporto che corrispondono a tutte le figure istituzionali competenti e specifiche per ogni settore. Tali funzioni sono direttamente coinvolte durante l'emergenza stessa, ma soprattutto nelle fasi precedenti ad essa di pianificazione e prevenzione. Le 14 funzioni, sono tali in tutto il territorio nazionale e a tutti i livelli (nazionale, regionale, provinciale), tranne nel caso dei Comuni dove avviene una pianificazione che individua 9 funzioni di supporto.

Quando necessario, le funzioni vengono attivate e chiamate a prendere posto presso i Centri Operativi. Questi ultimi possono essere di vario livello, a seconda del tipo di estenzione geografica dell'emergenza. A livello comunale (emergenza locale), verrà attivato un C.O.C. acronimo di Centro Operativo Comunale ed è presieduto dal Sindaco o suo delegato (massima autorità di Protezione Civile a livello comunale). A livello provinciale, verranno attivate due strutture operative ovvero: il C.C.S. ovvero Centro Coordinamento Soccorsi che ha sede presso la Prefettura della provincia e allo stessop tempo vengono attivati uno o più C.O.M., Centri Operativi Misti. Questi ultimi hanno la peculiarità di essere presenti il più vicino possibile al luogo dell'evento ed essere così un "occhio" e "braccio operativo" del C.C.S. presieduto dal Prefetto o suo delegato (autorità di Governo provinciale). A livello regionale avremo un C.O.R. la cui autorità superiore è il Presidente della Regione. In caso di emergenza nazionale verrà attivata la Di.Coma.C acronimo di Direzione di Comando e Controllo, con sede presso il Dipartimento della Protezione Civile.

I responsabili sono solitamente funzionari di medio-alto livello dell'ente / struttura deputata all'esercizio della funzione, ed è da questi delegato a rappresentarli ed a gestirne le risorse attivate in emergenza. Il punto di forza di questo metodo è nella flessibilità di applicazione, che permette ad esempio di non attivare una o più funzioni nel caso non siano necessarie per lo svolgimento delle operazioni previste. Inoltre, la copresenza di tutti i responsabili di funzione (con relativo potere di attivazione e gestione in tempo reale - e di concerto - di tutte le forze impiegate) rende molto più efficace e tempestiva l'integrazione delle operazioni "joint".

Le quattordici funzioni, individuate in breve dalla lettera F e da un numero progressivo, sono:

  • F 1 - Tecnica e di pianificazione
  • F 2 - Sanità, assistenza sociale e veterinaria
  • F 3 - Mass-media e informazione
  • F 4 - Volontariato
  • F 5 - Materiali e mezzi
  • F 6 - Trasporti, circolazione e viabilità
  • F 7 - Telecomunicazioni
  • F 8 - Servizi essenziali
  • F 9 - Censimento danni a persone e cose
  • F 10 - Strutture operative
  • F 11 - Enti locali
  • F 12 - Materiali pericolosi
  • F 13 - Assistenza alla popolazione
  • F 14 - Coordinamento centri operativi

Voci correlate