Madonna (Munch)

opera dell'espressionista norvegese Edvard Munch

Madonna è una famosa opera espressionista del norvegese Edvard Munch, il quale ne dipinse cinque versioni tra il 1894 e il 1902, ad olio su tela. Una di queste ha dimensioni di 91x70.5 cm.

Madonna
AutoreEdvard Munch
Data1894-1895
Tecnicaolio su tela
Dimensioni91×70,5 cm
UbicazioneGalleria Nazionale, Norvegia, Oslo

Una delle versioni appartiene al Museo Munch di Oslo, mentre un'altra ad un privato, Nelson Blitz, (Collezione di Catherine Woodard e Nelson Blitz Jr.).

Descrizione

modifica
Edvard Munch, Madonna, olio su tela, 90 x 71 cm, 1893-1895, Hamburger Kunsthalle, Amburgo, Germania
Edvard Munch, Madonna, olio su tela, 90x68 cm, 1894, Museo Munch, Oslo, Norvegia. Fu rubata nel 2004 e recuperata due anni dopo.
Edvard Munch, Madonna, 1895-1896, litografia colorata a mano, 64.8 x 47.2 cm, Ohara Museum of Art, Kurashiki, Giappone
Edvard Munch, Madonna, 1895-1902, litografia in quattro colori, 605 x 447 mm (immagine) 650 x 490 mm (piastra) 835 x 621 mm (foglio), Hamburger Kunsthalle, Kupferstichkabinett, Amburgo, Germania

Ancora una volta sacro e profano si intrecciano nelle opere di Munch. Una donna nuda, raffigurata fino ai fianchi, si impone allo sguardo dell'osservatore. Le braccia sono piegate dietro il corpo, con l'effetto di spingerlo ulteriormente verso il primo piano, i capelli neri sono sparsi sulle spalle e il volto reclinato all'indietro è colto nel momento dell'estasi. La testa della donna è incorniciata da un'aureola profana, il cui colore rosso si carica di riferimenti simbolici (la passione amorosa e il sangue). L'intera scena, se si esclude il rosa del corpo, è giocata sulla bicromia del rosso e del nero che rimanda al binomio amore e morte. L'opera sprigiona una forte risonanza sensuale, acuita dalla serie di contorni ondeggianti, che formano una sorta di bozzolo intorno alla protagonista. Munch sembra intuire con quindici anni di anticipo l'idea futurista delle linee-forza ovvero il riscontro psicologico tra un dato andamento e una sensazione. In pochi tratti e rinunciando a ogni elemento di contorno, l'artista realizza un'immagine magnetica, in cui anche l'apparenza non finita della superficie contribuisce a suscitare l'impressione di sensualità.

Il pittore realizzò quattro versioni a olio del soggetto oltre a numerose derivazioni grafiche. Queste gli permettevano maggiori libertà espressive che sarebbero state censurate in un dipinto: in alcune litografie inserisce ad esempio una cornice disegnata percorsa da spermatozoi; in un angolo inoltre compare un embrione, che leva occhi impauriti e già dolenti sulla madre; le fattezze dell'embrione ricordano quelle della figura protagonista de L'urlo (1893). L'artista attribuisce quindi ad ogni essere umano un destino di infelicità.

«Il dipinto della donna che dona e possiede la tormentata bellezza di una Madonna.
Il Mistero risiede nell'evoluzione collettiva.
La donna, nella sua totale diversità, è un mistero per l'uomo - simultaneamente santa, puttana e servizievole creatura dedita, nell'infelicità, all'uomo.»

Il furto

modifica

Il 22 agosto 2004, Madonna, insieme ad una versione de L'urlo venne rubato dal Museo Munch da ladri mascherati da pompieri. Entrambi i dipinti furono ritrovati dalla polizia di Oslo il 31 agosto 2006. Il giorno successivo, il direttore del Munch Museum, Ingebjørg Ydstie, affermò che i dipinti erano stati ritrovati in condizioni migliori di quanto si pensava e i danni subiti dalle opere, incluso un buco di 2.5 cm nella Madonna, potevano essere riparati.[1]

  1. ^ Munch paintings 'can be repaired', BBC News, 1º settembre 2006. URL consultato il 1º settembre 2006.

Altri progetti

modifica

Collegamenti esterni

modifica
  Portale Pittura: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di pittura