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Transatlantic Quotes

Quotes tagged as "transatlantic" Showing 1-6 of 6
Eduardo Galeano
“No history is mute. No matter how much they own it, break it, and lie about it, human history refuses to shut its mouth. Despite deafness and ignorance, the time that was continues to tick inside the time that is.”
Eduardo Galeano

Caryl Phillips
“The light on her face was a lesson, a book that she hoped he would want to read, but he looked away from her...she did not want this man to leave her alone. He was kind. And she feared the loneliness of dreaming”
Caryl Phillips, Higher Ground

Laurie Perez
“Crossing the Atlantic on that new day was supposed to be a sharp delineation, a from-now-on demarcation in my life story. What I took off from was not supposed to arrive with me upon landing or ever pulse in me again. From the ocean and sky and the hours in flight, I intended to extract a selective, permanent amnesia.”
Laurie Perez, The Look of Amie Martine

Charles A. Lindbergh
“Within the hour, I'll land, and strangely enough I'm in no hurry to have it pass. I haven't the slightest desire to sleep. My eyes are no longer salted stones. There's not an ache in my body. The night is cool and safe. I want to sit quietly in this cockpit and let the realization of my completed flight sink in. Europe is below; Paris, just over the earth's curve in the night ahead - a few minutes more of flight. It's like struggling up a mountain after a rare flower, and then, when you have it within arm's reach, realizing that satisfaction and happiness lie more in the finding than in the plucking. Plucking and withering are inseparable. I want to prolong this culminating experience of my flight. I almost wish Paris were a few more hours away. It's a shame to land with the night so clear and so much fuel in my tanks”
Charles A. Lindbergh, The Spirit of St. Louis

Viviana Giorgi
“Primo giorno di navigazione

1 gennaio 1900, al largo della Costa Orientale degli Stati Uniti

«Mr Benton, l’accompagno al suo posto al tavolo del comandante.»

Con un piccolo cenno di ringraziamento, Ken seguì lo steward nella sfarzosa sala da pranzo dell’Oceanic II, tutta marmi, specchi e lampadari di cristallo, sino al tavolo centrale imbandito con una tale quantità di bicchieri e posate da mettere probabilmente in soggezione più di un commensale. Durante la traversata avrebbe diviso i pasti con il comandante, Mr Cameron, il suo vice, il medico di bordo e una ventina di passeggeri di prima classe, considerati, per varie ragioni a lui poco comprensibili, importanti.Ne aveva ricevuto l’elenco completo solo pochi minuti prima dal valletto che era andato a prelevarlo nel suo alloggio, per scortarlo, come un secondino, sino alla sala da pranzo: un trattamento di riguardo per i viaggiatori importantiche occupavano le suite del ponte principale del transatlantico.

In realtà, Ken aveva sperato di poter trascorrere i cinque giorni della traversata da solo, a elaborare la delusione e a piangere sulla sua vita che non sarebbe trascorsa al fianco della donna che ancora amava disperatamente. E invece… era stato catapultato in un mondo dove gli obblighi sociali sembravano essere ancora più assillanti che sulla Quinta Avenue.

Forse, a pensarci meglio, da domani avrebbe deciso di consumare tutti i pasti chiuso nella sua cabina, servito da Jim, il suo valletto. Forse ci sarebbe rimasto per tutti e cinque i giorni, chiuso nella sua cabina.

Con l’umore nero che si ritrovava, che a dire il vero rasentava la disperazione, non aveva alcuna voglia di sorridere e scambiare chiacchiere inutili con un gruppo di spocchiosi aristocratici britannici e di suoi connazionali milionari, tutta gente che frequentava l’alta società della East Coast e Wall Street; come lui stesso, del resto. Sperò almeno di sedere vicino a uno degli ufficiali di bordo, in modo da poter intrattenere una conversazione che andasse al di là degli ultimi pettegolezzi. Compreso quello che probabilmente si era già diffuso in tutta New York e che riguardava la patetica rottura del suo fidanzamento con Camille Brontee.

Dannazione! Se qualcuno gli avesse chiesto qualcosa a proposito, o vi avesse solo accennato, la tentazione di rifilargli un bel cazzotto sul naso sarebbe stata enorme. Si guardò la mano destra, ancora dolorante a causa del pugno che solo il giorno prima aveva tirato in faccia a Frank Raleigh, l’uomo per cui Camille lo aveva lasciato.”
Viviana Giorgi, Un amore di inizio secolo: La traversata

Amanda Craig
“They might watch American movies, wear American clothes, even read American books but Bush and the Iraq War have made actual American people social lepers; she only has to open her mouth in some places to feel a wave of loathing directed at her. Katie is weary of pointing out that at least half her countrymen detest their President even more than Europe does, but it’s no good.”
Amanda Craig