Andrea Di Martino torna a casa dopo una lunga degenza, e il palazzo in cui vive l’accoglie silenziosamente. Andrea non esce e non parla, tiene il viso avvolto tra scialli e stoffe e si aggira tra le stanze buie. Di tutti i condomini solo Lucia si interessa alla ragazza e, come una madre, si prende cura di lei e la invita a dare sfogo ai suoi pensieri su un quaderno condiviso, in cui Andrea riversa la propria rabbia. Ma non basterà.
Misteriose forze si stanno insinuando nell’edificio, e nei racconti che intervallano le vicende del condominio scopriamo quali altri strati di realtà e quali mondi vorticano come polvere intorno alla storia di Andrea, tra boschi, chiese e feste di paese.
scorrevole, appassionante, tutto si incastra, la struttura dei racconti a cornice funziona benissimo, gli animali e gli incubi li attraversano come una soglia. tutto è permeato da una sensazione di inquietudine. l'autrice ha detto di ispirarsi a mariana enriquez, e posso dire che sento fortissima la somiglianza nel modo in cui il mistero avvolge il mondo, ma anche nell'aspetto sociale, politico, umano. claudia dimostra come sempre altissime capacità di scrittura: il testo non si sfilaccia mai, rimane corposo, nitido e affilato. personalmente adoro la sua mimesi della sintassi del parlato: quando i personaggi aprono bocca, li sento parlare dietro il mio orecchio. bellissimo esordio che mi fa venire voglia di leggere ancora e ancora e ancora. io grandissimo fan