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Ludus #1
Militat omnis amans: Parte 1 (Ludus)
Arminius è uno schiavo con più fuoco nelle vene che buon senso. Nella sua personale classifica dell’odio, i gladiatori sono giusto un gradino sotto i padroni che reggono l’estremità della catena che lo grava da quando è bambino.
Tullius non è un gladiatore, nonostante il marchio sul braccio e la spada nel pugno. Vorrebbe solo tornare a casa e dimenticare gli orrori che lo hanno gettato nella sabbia dell’arena. Ma per far ciò ha una sola possibilità: diventare il migliore .
Il ludus è un inferno in cui entrambi annaspano e sprofondano. Non vorrebbero, non dovrebbero , ma si trovano ad aggrapparsi l’uno all’altro per non affogare.
Ma quando la giustizia viene calpestata, non resta altro che la vendetta.
La strada per la libertà gronda sangue. Nonostante la paura e il pericolo che incombe in ogni ombra, saranno costretti a percorrerla.
Fino alla fine. Fino alla morte.
Romance MM
Questo volume è il primo di una duologia.
Tullius non è un gladiatore, nonostante il marchio sul braccio e la spada nel pugno. Vorrebbe solo tornare a casa e dimenticare gli orrori che lo hanno gettato nella sabbia dell’arena. Ma per far ciò ha una sola possibilità: diventare il migliore .
Il ludus è un inferno in cui entrambi annaspano e sprofondano. Non vorrebbero, non dovrebbero , ma si trovano ad aggrapparsi l’uno all’altro per non affogare.
Ma quando la giustizia viene calpestata, non resta altro che la vendetta.
La strada per la libertà gronda sangue. Nonostante la paura e il pericolo che incombe in ogni ombra, saranno costretti a percorrerla.
Fino alla fine. Fino alla morte.
Romance MM
Questo volume è il primo di una duologia.
310 pages, Kindle Edition
Published June 23, 2023
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Community Reviews
Displaying 1 - 6 of 6 reviews
September 3, 2023
4*//Per i primi capitoli ho fatto molta difficoltà ad entrare nel ritmo della scrittura di questo romanzo. C'erano spesso frasi o parole che mi suonavano in modo strano (come spesso il registro linguistico dei gladiatori), che mi facevano interrompere quasi la fluidità della lettura. Però poi continuando e andando avanti ho sentito di entrare più in contatto con lo stile dellə autore/trice e riconosco la capacità di avermi tenuta attaccata alla lettura fino alla fine in molto meno di 24h. ❤️
Tullius è diventato presto il mio pg del cuore ma comunque alla fine mi sono affezionata a tuttɜ gli/le schiavɜ del ludus (e Marcos. Marcos dove sei, cuore).
Attendo con amore il seguito, dove spero che si avranno tante interazioni anche con Flamma ❤️
Tullius è diventato presto il mio pg del cuore ma comunque alla fine mi sono affezionata a tuttɜ gli/le schiavɜ del ludus (e Marcos. Marcos dove sei, cuore).
Attendo con amore il seguito, dove spero che si avranno tante interazioni anche con Flamma ❤️
December 26, 2023
Militat Omnis Amans: il ludus, primo di una dilogia si presenta al lettore attraverso capitoli lunghi e riflessivi. Questi ultimi difatti, purtroppo non mi hanno permesso al meglio di condurre una lettura tranquilla in quanto, ho più volte sentito la necessità di fare una pausa dalla lettura. Non perché fossero privi di azione, anzi, Militat Omnis Amans è sicuramente un primo volume assai descrittivo e colmo di introspezione.
L’arena e le scene di combattimento (descritte in maniera minuziosa) sono la parte preponderante dell’intera narrazione e per la prima volta, il romance seppur presente, sembra non essere il tema centrale. Arminius e Tullius difatti appaiono come due figure distinte, in una Ravenna, alla mercé di una Ludus colma di violenza e grida.
Gladiatore e schiavo, questa è la massima componente che li contraddistingue. Uomini seppur indipendenti, costretti a subire due condizioni non volute ma necessarie in una società matriarcale.
Schiavitú, diritti, violenza, abusi, libertà, ricerca e legame. Una serie di incentivi particolarmente noti all’interno di una storia notevole e particolare. Siamo difatti nel 121 d.c, un periodo storico assai passato nonché diverso per gli usi, tradizioni ma soprattutto concetti socioculturali; eppure qui, l’omosessualità, è vissuta ed espressa in completa libertà. In più scritti, soprattutto se consideriamo il periodo storico, ho notato tale aspetto. Il dubbio che mi sorge perciò è lecito: ci siamo davvero evoluti oppure per alcuni aspetti abbiamo preferito retrocedere ad una mentalità del tutto inesistente, limitata ed opprimente? Che si tratti di un’antica Grecia o Roma, i nostri antenati scrivono ed insegnano di una libertà sessuale universale. Basti pensare ad alcuni grandi letterati e la risposta verrà da sé.
La figura di Arminius si distingue molto da quelle convenzionali: è un guaritore nonché botanico. Un uomo che ha sin dalla propria infanzia lottato contro demoni del passato e qui, questo aspetto è chiaramente evidente. Il nostro protagonista soffre difatti di attacchi di panico ed ansia. Tutto questo non è una coincidenza, ogni scelta presa nei confronti di Arminius è parte di un discorso più ampio legato al suo inconscio.
Militat Omnis Amans si frappone in conclusione in diverse sfaccettature: prima fra tutte, la vendetta e l’odio verso la società. Un profondo sentimento che passa attraverso le ingiustizie e la crudeltà delle persone. Qui la vita dell’uomo è mero gioco; non assume un valore ed anzi la morte stessa non ne ha alcuno. Mi sento quindi poi di affermare che come primo libro non si possa non dire che le basi di una narrazione ben strutturata le ponga tutte. Sicuramente l’arco narrativo è molto generale e poco sviluppato per i presupposti iniziali però trattandosi del primo di due volumi confido nel fatto che il secondo tenderà meglio ad evolversi.
L’arena e le scene di combattimento (descritte in maniera minuziosa) sono la parte preponderante dell’intera narrazione e per la prima volta, il romance seppur presente, sembra non essere il tema centrale. Arminius e Tullius difatti appaiono come due figure distinte, in una Ravenna, alla mercé di una Ludus colma di violenza e grida.
Gladiatore e schiavo, questa è la massima componente che li contraddistingue. Uomini seppur indipendenti, costretti a subire due condizioni non volute ma necessarie in una società matriarcale.
Schiavitú, diritti, violenza, abusi, libertà, ricerca e legame. Una serie di incentivi particolarmente noti all’interno di una storia notevole e particolare. Siamo difatti nel 121 d.c, un periodo storico assai passato nonché diverso per gli usi, tradizioni ma soprattutto concetti socioculturali; eppure qui, l’omosessualità, è vissuta ed espressa in completa libertà. In più scritti, soprattutto se consideriamo il periodo storico, ho notato tale aspetto. Il dubbio che mi sorge perciò è lecito: ci siamo davvero evoluti oppure per alcuni aspetti abbiamo preferito retrocedere ad una mentalità del tutto inesistente, limitata ed opprimente? Che si tratti di un’antica Grecia o Roma, i nostri antenati scrivono ed insegnano di una libertà sessuale universale. Basti pensare ad alcuni grandi letterati e la risposta verrà da sé.
La figura di Arminius si distingue molto da quelle convenzionali: è un guaritore nonché botanico. Un uomo che ha sin dalla propria infanzia lottato contro demoni del passato e qui, questo aspetto è chiaramente evidente. Il nostro protagonista soffre difatti di attacchi di panico ed ansia. Tutto questo non è una coincidenza, ogni scelta presa nei confronti di Arminius è parte di un discorso più ampio legato al suo inconscio.
Militat Omnis Amans si frappone in conclusione in diverse sfaccettature: prima fra tutte, la vendetta e l’odio verso la società. Un profondo sentimento che passa attraverso le ingiustizie e la crudeltà delle persone. Qui la vita dell’uomo è mero gioco; non assume un valore ed anzi la morte stessa non ne ha alcuno. Mi sento quindi poi di affermare che come primo libro non si possa non dire che le basi di una narrazione ben strutturata le ponga tutte. Sicuramente l’arco narrativo è molto generale e poco sviluppato per i presupposti iniziali però trattandosi del primo di due volumi confido nel fatto che il secondo tenderà meglio ad evolversi.
September 18, 2024
"Nessuno dei due trovò parole per quella sensazione, per quello sguardo che li teneva agganciati più delle catene che li imprigionavano."
Questo libro non è un romance, o meglio, è un preludio a quella che sarà, forse, una bellissima e, purtroppo, anche dolorosa storia d'amore che dovrebbe essere sviluppata nel prossimo ed ultimo volume di questa serie. Di spicy c'è ben poco e solo negli ultimi capitoli.
Essendo un romanzo storico ambientato a Ravenna nell'epoca dell'antica Roma, con gladiatori e schiavi, va da sé che sia abbastanza violento e crudo nelle descrizioni e in alcune scene. Ma, anche così, ti fa rimanere incollatə alle pagine, capitolo dopo capitolo, per la curiosità di scoprire cosa succederà ai nostri protagonisti.
Arminius e Tullius mi sono piaciuti molto. Nonostante la vita li abbia messi di fronte a tante angherie e situazioni terribili, la scintilla della speranza, la forza ed il coraggio di affrontare tutto a testa alta, non si è spenta. Li ammiro molto.
Questo libro ha tutti gli elementi, per diventare uno dei miei preferiti, come lo slow burn, l'ambientazione storica, la relazione proibita e il "Damen Vibes" purtroppo, per me, alcune vicende vengono risolte troppo facilmente per come vengono presentate, risultando poco realistico. Vedremo con il prossimo volume come si evolverà la faccenda perché ho aspettative molto alte.
Riguardo la scrittura ci sono termini specifici che si utilizzavano nell'antica Roma ma che, comunque, ci si abitua velocemente.
È un libro che consiglio ma non a tutti. Infatti attenzione ai TW! (li trovate sul blog)
Recensione e citazioni sul blog Minaro Books 💜
September 4, 2024
4.8 ⭐️
Datemi uno storico vero, con ambientazioni realistiche, scene truculente e feroci, un primo e secondo capitolo strazianti a dir poco, uno slow burn come si deve e mi renderete felice.
Non avevo dubbi che Ester avrebbe fatto centro anche con questo libro. È già il terzo romanzo storico suo che leggo ed è proprio, per me, una garanzia di ottima lettura.
Arminius e Tullius si fanno amare in meno di un secondo e ho sofferto con loro per tutto il tempo.
Molto ben caratterizzati, come sempre, tutti i personaggi e ognuno di loro, nel bene e nel male, è credibile e realistico.
Tremende, violente, feroci le scene di lotta, così come sicuramente lo sono state a quei tempi e senza dimenticare che di fatto i gladiatori erano schiavi che si battevano spesso e volentieri solo per sopravvivere.
Non vedo l'ora di iniziare il successivo che è già sul mio kindle.
Sicuramente consigliato!
Datemi uno storico vero, con ambientazioni realistiche, scene truculente e feroci, un primo e secondo capitolo strazianti a dir poco, uno slow burn come si deve e mi renderete felice.
Non avevo dubbi che Ester avrebbe fatto centro anche con questo libro. È già il terzo romanzo storico suo che leggo ed è proprio, per me, una garanzia di ottima lettura.
Arminius e Tullius si fanno amare in meno di un secondo e ho sofferto con loro per tutto il tempo.
Molto ben caratterizzati, come sempre, tutti i personaggi e ognuno di loro, nel bene e nel male, è credibile e realistico.
Tremende, violente, feroci le scene di lotta, così come sicuramente lo sono state a quei tempi e senza dimenticare che di fatto i gladiatori erano schiavi che si battevano spesso e volentieri solo per sopravvivere.
Non vedo l'ora di iniziare il successivo che è già sul mio kindle.
Sicuramente consigliato!
September 4, 2024
Questo primo volume non è un romance, getta le basi per la storia che spero si svilupperà nel secondo romanzo. I due protagonisti sono schiavi, che cercano giustizia e vendetta per motivi diversi. È una storia cruda, che non risparmia niente ovviamente visto che si parla di gladiatori, di combattimenti nell'arena e di persone schiavizzate e trattate come cose, senza nessuna possibilità di scelta. Però la storia di Tullius e Arminius parla anche di speranza, del non lasciarsi abbattere, di reagire alle ingiustizie, di trovare la felicità anche nelle condizioni e nei posti piu impensabili. Ci sono anche molti personaggi odiosi, che spero abbiano la fine che si meritano. Uno storico molto scorrevole. Unica pecca i capitoli un pò troppo lunghi per i miei gusti, (20/30 minuti l'uno) di cui non sono una fan.
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