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VENEZIA 2018 Giornate degli Autori

Recensione: Continuer

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- VENEZIA 2018: Il nuovo film di Joachim Lafosse, presentato a Venezia alle Giornate degli Autori, è un western contemporaneo che mette in scena un teso faccia a faccia tra una madre e suo figlio

Recensione: Continuer
Kacey Mottet Klein e Virginie Efira in Continuer

Una madre e suo figlio, nel deserto del Kirghizistan, con due tende, due cavalli e alcuni demoni contro cui lottare. Virginie Efira e Kacey Mottet Klein sono i protagonisti assoluti di Continuer [+leggi anche:
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intervista: Joachim Lafosse
scheda film
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, l’ottavo film del regista belga Joachim Lafosse, presentato in concorso alle Giornate degli Autori della 75a Mostra del cinema di Venezia. Una sorta di western contemporaneo che mette in scena un teso faccia a faccia tra una madre, Sybille, divorziata, inquieta e per lungo tempo assente, e suo figlio adolescente Samuel, insolente e ostile, tanto quanto la terra che ospita il loro viaggio, una terra magnifica ma ricca di insidie.

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“Dove sei stata tutti questi anni?”, chiede il ragazzo a sua madre, che lo ha trascinato in questo insolito viaggio a due per ritrovarsi. All’inizio l’atmosfera è tesissima, nonostante la pace che sembra ispirare il paesaggio intorno a loro e la calda accoglienza che ricevono in una casa kirghiza. Sam è pieno di rabbia, in un posto “senza computer e senza bagno” non ci vuole stare e non perde occasione per provocare Sybille, davanti a tutti, anche con qualche eccesso di violenza. Lei sopporta, con la pazienza che solo le madri sanno avere, ed è più che determinata a proseguire il loro viaggio, nonostante i pericoli che incontrano (una banda di predoni, una pozza di fango che sembra inghiottire i loro cavalli…). Anzi, sono proprio le difficoltà che contribuiranno a riavvicinarli e che li porteranno a fare i conti con loro stessi.

Quello del rapporto madre-figlio è un tema molto caro a Lafosse, esplorato già nei suoi film precedenti in varie forme, ma qui l’elemento di novità è l’apertura verso l’esterno: si esce dalle quattro mura di una casa per misurarsi con la natura, con un’altra cultura, un’altra lingua, è un confronto a due, ma anche dei due con “l’altro”, in un paese straniero e lontano. Tratto dall’omonimo libro di Laurent Mauvignier (per Lafosse è il primo adattamento letterario), Continuer porta a chiederci quanto sia lecito o necessario sapere della propria madre, del suo passato, dei suoi sogni infranti. Una madre è anche, e prima di tutto, una donna: una realtà che un figlio maschio ha più difficoltà ad accettare, ma che è un passaggio necessario di crescita.

Il film, che non si affida a tante parole e spiegazioni, deve molto allo scenario in cui è calato ed è una di quelle opere che vanno viste necessariamente sul grande schermo, per goderla appieno. Efira veste bene i panni di questa donna avventurosa e forte che tenta di fare la cosa giusta, e Mottet Klein è un adolescente ribelle perfetto. “E’ bello qui”, finirà per dire Sam, apprezzando finalmente il cammino fatto. Per quanto doloroso e complicato sia, la sola via per lui e sua madre sarà quella di liberarsi dalla rabbia che condividono – l’una rispetto ai fantasmi del passato, l’altro nel presente – e continuare a cercarsi.

Continuer è prodotto da Versus Production e Les Films du Worso. A occuparsi delle vendite internazionali è Le Pacte.

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