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CANNES 2017 Un Certain Regard

Fortunata: una donna un destino

di 

- CANNES 2017: L'ex musa di Nanni Moretti Jasmine Trinca è la protagonista del film di Sergio Castellitto, sceneggiato dalla moglie Margaret Mazzantini, nei panni di una parrucchiera di periferia

Fortunata: una donna un destino
Nicole Centanni e Jasmine Trinca in Fortunata

Fortunata: aggettivo qualificativo e nome proprio di donna. E soprattutto un destino. E' il regista Sergio Castellitto a sottolinearlo nelle sue note nel pressbook di Fortunata [+leggi anche:
trailer
intervista: Sergio Castellitto
scheda film
]
, in selezione ufficiale di Un Certain Regard al Festival di Cannes. E il destino della protagonista che dà il nome al film, interpretata con passione da Jasmine Trinca, non è di quelli facili. Separata da un marito violento (Edoardo Pesce, molto bravo) che le vuole portare via la bambina, Barbara (Nicole Centanni), di circa otto anni, Fortunata è sempre di corsa, all'inseguimento di una felicità che non si mostra facilmente. Parrucchiera a domicilio, si sposta dal quartiere popolare in cui abita a Roma (Torpignattara) per raggiungere clienti benestanti e guadagnare abbastanza da poter realizzare il suo sogno, comprare una salone tutto suo.

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Un sogno condiviso dal suo amico tatuatore chiamato Chicano (Alessandro Borghi coi capelli lunghi), bipolare e tossicodipendente con madre malata di Alzheimer (Hanna Schygulla, vedi alla voce Rainer Werner Fassbinder) ex attrice di teatro che cita  l'Antigone di Sofocle e firma autografi sulle sue foto prima di lanciarle dalla finestra. Per via della separazione dei genitori, la piccola Barbara è problematica e la scuola la manda da uno psicologo dell’infanzia (Stefano Accorsi in camice bianco e sigaro freudiano). Il dottore rimane fulminato dalla visione della bella coatta vestita sempre con il minimo indispensabile, ma anche lui non scherza in quanto a nevrosi.  Regalerà a Fortunata un week end da favola con visita all'acquario di Genova e puntata al casinò di Sanremo, che però costerà caro alla parrucchiera. La piccola irrequieta Barbara, affidata alle cure di Chicano, cade dalla finestra e finisce all'ospedale. Per fortuna niente di grave, ma il giudice si affretta a togliere la bambina alla mamma per affidarla al padre, guardia giurata con pistola. Se la situazione sembra precipitare, ancora non abbiamo visto nulla: dai colloqui con lo psicologo-amante, fantasmi inquietanti emergono dal passato della protagonista, mentre il buon Chicano va definitivamente fuori di testa.

Margaret Mazzantini, sceneggiatrice di tutti i film del marito Sergio, firma uno script che farebbe impallidire un melodramma pucciniano, mentre la regia di Castellitto insegue un'idea di cinema italiano del passato difficile da rinnovare oggi. Come dire, le borgate amate da Pasolini viste col binocolo da un terrazzo dei Parioli. Eppure il film può soddisfare la fame di sentimenti di un vasto pubblico (l'uscita ieri in Italia lo ha fatto balzare al primo posto nel box office) grazie all'interpretazione dell'ex musa di Nanni Moretti (e anche della bambina) e persino di una colonna sonora calibratissima: l'Inno alla Gioia cantata in cinese, Friday I'm in Love dei Cure, You are My Sister di Antony, Have You Ever Seen the Rain dei Creedence Clearwater Revival, per finire con Vivere di Vasco Rossi: "Vivere / Anche se sei morto dentro / Vivere o sopravvivere / Senza perdersi d'animo mai / E combattere…”

Prodotto da Indigo Film, in associazione con HT FilmFortunata sarà distribuito in Italia da Universal Pictures, mentre le vendite internazionali sono affidate invece a True Colours.

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