Nikos Labôt • Regista di Her Job
“Volevo concentrarmi sulle persone che si sforzano di realizzare i propri sogni”
- TORONTO 2018: Il greco Nikos Labôt ha parlato con noi del suo film d’esordio, Her Job, che porta le conseguenze della crisi finanziaria greca nella sezione Discovery di Toronto
Abbiamo incontrato Nikos Labôt per discutere di vari aspetti del suo film, Her Job [+leggi anche:
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intervista: Nikos Labôt
scheda film], con Marisha Triantafyllidou nel ruolo di Panayiota, una casalinga che si ritrova costretta a lavorare per la prima volta in vita sua. Il film è stato presentato in prima mondiale nella sezione Discovery del 43° Festival di Toronto.
Cineuropa: Perché ha deciso che Panayiota fosse la sua eroina?
Nikos Labôt: Alcuni anni fa stavo scrivendo un'altra sceneggiatura, quando ho sentito una storia vera su una donna che ha scoperto il suo nuovo sé trovando un semplice lavoro come addetta alle pulizie. Non credevo fosse possibile al giorno d'oggi. In realtà, volevo capire il mondo di questa donna, quindi la prima stesura del film è stata scritta quasi di getto, in un mese. Poi ho cercato di sviluppare e illuminare il suo mondo interiore. Quindi, Panayiota ha "guidato" questa storia dall'inizio alla fine. La sua ingenuità, il suo romanticismo, la sua fragilità, le sue paure e il fatto che sia analfabeta ha creato per me, e per tutti i miei stretti collaboratori, una certa visione di un essere umano così preciso da fungere da guida per tutti noi.
Il contesto del film è simile in modo allarmante a quello della società greca, soprattutto per quanto riguarda il ruolo/posizione delle donne. Dove finisce la finzione e dove comincia la realtà per lei?
Her Job descrive una piccola parte della realtà contemporanea greca. Molte persone lottano per sopravvivere ogni giorno e purtroppo ci sono tante persone che vivono vite molto peggiori di quella della famiglia di Panayiota. Per quanto riguarda il ruolo/posizione di molte donne, la situazione è più o meno quella descritta nel film. Mi riferisco a una parte della popolazione cui manca l'istruzione e per la quale la televisione gioca un ruolo dominante nella vita di tutti i giorni. Questi elementi rendono la storia così reale e, oserei dire, eccitante per quanto riguarda il viaggio di Panayiota. Quindi, per me, la finzione e la realtà si mescolano fino al punto in cui non possiamo distinguerle. E questa era una delle mie più grandi sfide.
Pensa che la crisi finanziaria abbia inevitabilmente alterato le relazioni sia sul luogo di lavoro che negli ambienti familiari?
In effetti, la crisi ha inevitabilmente cambiato i rapporti di lavoro e le condizioni di lavoro. I salari e i diritti dei lavoratori sono diminuiti. Molte persone lavorano senza sicurezza sociale o in ruoli part-time. Ufficialmente, la disoccupazione in Grecia è al 20% e tra i giovani ha raggiunto il 50%! Anche l'ambiente familiare è stato colpito. Puoi percepire la violenza che sta crescendo intorno a noi in tutti i modi: nei bambini che sono aggressivi e negli ambienti lavorativi in cui l'ansia e l'insicurezza dei dipendenti sono palpabili. Depressione e bassa autostima regnano sovrane nelle famiglie.
La crisi è stata usata come pretesto ulteriore per sfruttare ancor di più le donne?
Sì, le donne lavoratrici in Grecia sono pagate il 15% in meno degli uomini per un lavoro uguale o superiore. L'uguaglianza esiste solo sulla carta. Anche se la crisi ha anche, in qualche modo, remato a favore delle donne: in netto contrasto con il passato, le donne sono ora spesso capofamiglia e contribuiscono in ugual misura al reddito delle famiglie. Le donne spendono le loro entrate per il cibo, l'istruzione e l'assistenza sanitaria per i loro figli, creando benefici potenti, positivi e misurabili per la società.
Volevo concentrarmi sulle persone che si sforzano di realizzare i propri sogni, coloro che lottano e fanno sacrifici per i loro figli e per il loro futuro, per vivere con dignità.
Quanto è stato difficile sviluppare e girare Her Job in queste circostanze?
Sfortunatamente, in Grecia queste circostanze sono diventate una condizione "normale", quindi sapevo che ci sarebbe voluta pazienza e molto lavoro. Durante tutte le fasi di produzione, abbiamo dovuto fare molto per garantire un flusso di budget decente. Insieme ai miei favolosi produttori, Maria Drandaki (Ηomemade Films) e Julie Paratian (Sister Productions), così come il co-produttore Milan Stojanović (Sense Production), abbiamo pianificato tutto per consegnare un film che ci soddisfacesse, ma che toccasse anche il cuore del pubblico. Sono grato e fortunato di avere questi produttori, questo cast e questa troupe al mio fianco ma, ad essere onesti, spero che nel mio prossimo film le cose procederanno a un ritmo molto più veloce.
(Tradotto dall'inglese)
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