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Luce Quotes

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Lauren Kate
“Trust is a careless pursuit at best. At worst, it's a good way to get yourself killed.”
Lauren Kate, Fallen

Lauren Kate
“I don't understand what you're still doing here."
She blinked and nodded miserably, then began to turn away.
"No!" He pulled her back. "Don't leave. It's just that you've never—we've never... gotten this far." He closed his eyes. "Will you say it again?" he asked, almost shyly. "Will you tell me ... what I am?"
"You're an angel," she repeated slowly, surprised to see Daniel close his eyes and moan in pleasure, almost as if they were kissing. "I'm in love with an angel.”
Lauren Kate, Fallen

Lauren Kate
“He's not-" Daniel started to say. He watched a red-tailed hawk land in an oak tree over their heads. "He's not good enough for you."
Luce had heard people say that line a thousand times before. It was what everyone always said. Not good enough. But when the words passed Daniel's lips, they sounded important, even somehow true and relevant, not vague and dismissive the way the phrase had always sounded to her in the past.
"Well, then," she said in a quiet voice, "who is?"
Daniel put his hands on his hips. He laughed to himself for a long time. "I don't know," he said finally. "That's a terrific question."
Not exactly the answer Luce was looking for. "It's not like it's that hard," she said, stuffing her hands into her pockets because she wanted to reach out for him. "To be good enough for me."
Daniel's eyes looked like they were falling, all the violet that had been in them a moment before turned a deep, dark gray. "Yes," he said. "Yes, it is.”
Lauren Kate

Lauren Kate
“You don't really know either of us," Cam said, standing and stepping away, "but you're prepared to choose right now, huh?”
Lauren Kate, Fallen

Lauren Kate
“I know he would die if you died, Luce”
Lauren Kate, Torment

Lauren Kate
“Rule number 2 - don't listen to me!" Arriane laughed, "I'm certifiably insane!”
Lauren Kate

Lauren Kate
“LUCE: You really beleive this? That someday I'll live through this?
DANIEL: With all my heart and soul, I will wait for you as long as it takes. I will love you every moment across time.

-Daniel & Luce, PASSION”
Lauren Kate, Passion

Lauren Kate
“Oh yes, we're going to brawl, baby. Over you. Again.”
Lauren Kate

Lauren Kate
“you caught me" Luce said.
"I'll always catch you when you fall" said Daniel”
Lauren Kate, Torment

Lauren Kate
“I thought that what I felt for you was right," Luce said. "I loved you until it hurt me, until our love was consumed by your pride and rage. The thing you called love made me disappear. So I had to stop loving." She Paused. "Our adoration never diminished the Throne, but your love diminished me. I never meant to hurt you. I only meant to stop you from hurting me.”
Lauren Kate, Rapture

Lauren Kate
“The voice sank through luce's skin and straight into her heart. Daniel's voice. He was calling to her. He wanted her. Needed her. Luce moved towards the sound”
Lauren Kate

Italo Svevo
“Ma anche il cruccio di non sapermi essenzialmente buono si mitigò. Mi pareva di aver sciolto il problema angoscioso. Non si era né buoni né cattivi come non si era tante altre cose ancora. La bontà era la luce che a sprazzi e ad istanti illuminava l’oscuro animo umano. Occorreva la fiaccola bruciante per dare la luce (nell’animo mio c’era stata e prima o poi sarebbe sicuramente anche ritornata) e l’essere pensante a quella luce poteva scegliere la direzione per moversi poi nell’oscurità. Si poteva perciò manifestarsi buoni, tanto buoni, sempre buoni, e questo era l’importante. Quando la luce sarebbe ritornata non avrebbe sorpreso e non avrebbe abbacinato. Ci avrei soffiato su per spegnerla prima, visto ch’io non ne avevo bisogno. Perché io avrei saputo conservare il proposito, cioè la direzione.”
Italo Svevo

“Poi ho questa fissazione che mi piace stare dal lato del finestrino, seduto nel senso contrario rispetto alla direzione del treno.
Questo modo, sai, tutto quello che c'è fuori da questa scatola di ferro scorre veloce. Non hai modo di anticipare gli occhi quello che sta per arrivare. Ed è una costante sorpresa. Mi piace molto.”
Guido Tonini, Non è la luce

“«ll mio grande amore era di New York.»
«Ho viaggiato per più di venti anni.»
«Ci siamo persi perché era la cosa giusta da fare. Dicendo tanto la vita è lunga, il mondo è grande, per l'amore c'è sempre una buona occasione. C'è sempre tempo.»
«Ho viaggiato perché non sapevo fare altro.»
«Non è vero. Non c'è sempre tempo.» «Cosi facile andare via.»
«Si è cosi facile, quando ti abitui a farlo.»
«Quando ti abitui a salutare.»
«La prima volta è stata dura, sai? La prima volta che ho detto "addio, le nostre strade si separano»
«La prima volta è dura, ci si fa l'abitudine.»”
Guido Tonini, Non è la luce

“Non cercare di riconoscere in che stazione siamo, in che città stiamo entrando o cosa ti ricorda quest'atmosfera. Spegni il vello e segui me, altrimenti rischi di perderti da queste parti. Rischi di perderti il meglio, il nuovo.
So che non è facile. Non lo è per niente.
Sfortunatamente,
Pare che gli esseri umani siano programmati per analizzare tutto sulla base dell'esperienza. Ogni cosa che vediamo o che incontriamo o che ci ospita la scomponiamo in concetti più piccoli, più facilmente analizzabili, in modo da poter riconoscere qualcosa di già visto. Qualcosa di noto che ci faccia sentire a nostro agio. Pensa poi alle volte che hai detto ehi, in questo posto ci sono già stato e non me ne ricordavo, che sensazione è quella?
Te lo dico io, è sollievo, è dire: ok sono salvo, so dove sono.
Il problema, il nostro limite, è che affrontiamo ogni istante in questo fottuto modo, con un occhio costantemente rivolto al passato. Quindi è perfettamente normale che tu stia cercando i tuoi punti cardinali nell'immenso atrio di questa stazione o nelle mie parole.
Però è perfettamente sbagliato.
È come quando un tizio che conosci ti racconta una vicenda che gli è capitata e ti dice ad esempio, ah sai sabato sono andato a una festa, ho bevuto troppo e a ritorno una volante mi ha fermato: multa per guida in stato d'ebbrezza! Tu lo ascolti, io lo ascolto, ma il pensiero va alle feste che ho vissuto, alle volte che ho guidato ubriaco e alle mie multe e quindi risponderò, ma tu pensa che storia interessante, sai mi è successa la stessa cosa proprio un mese fa...
NO!
No. No. No. Qui è il problema. Non è vero. Non mi è successa la stessa cosa, perché sono due eventi unici, mentre il nostro cervello ci vuol far credere il contrario. Tutta colpa dell'esperienza. O di chi ci ha programmato per essere macchine che non sanno apprezzare le novità, costrette a interpretare il nuovo solo sulla base del passato. E se passasse un drago sopra le nostre teste proprio adesso, per non impazzire diremmo che è solo una lucertola con le ali.
Quando penso che la meraviglia non esiste più, mi viene voglia di tornare bambino e toccare tutto per la prima volta. Il pavimento, il divano, i giocattoli, le mani rugose di mia nonna, la carta del primo libro illustrato, il profumo del caffè, quello dei capelli appena lavati di mia sorella, quello del mare...”
Guido Tonini, Non è la luce

“Io non mi avvicino, odio i manichini. Soprattutto quando le luci delle vetrine sono spente. Sembrano così tristi, loro abbinamenti ricercati, nella posa precisa e immutabile, nella posa migliore. Grazie a quella perfetta posizione delle mani, qualcuno passando si fermerà e dirà caspita che bel vestito, l'ha comprato in questo negozio? sembra carino, quasi quasi lo compro anche io. È un oggetto che esiste solo nella speranza di essere guardato, il manichino, e l'attesa non ha riposo e il presente è fatto di niente, solo una combinazione di colori e di tagli e di stoffe che in futuro cambierà solo in funzione del giudizio della gente.
No, non mi avvicino, brutta compagnia.”
Guido Tonini, Non è la luce

“Verde è il più piccolo.
Ed è pieno di storie.
Così tante storie che sarebbe difficile sceglierne una da raccontare.
Così tante storie che per lui è difficile scegliere quella da vivere.
Potrebbe essere un poeta, o uno scrittore e io allora ti racconterei delle sue poesie e delle sue parole. Potrebbe essere un ingegnere , o un in un esperto di statistica e adesso si alzerebbe per snocciolare a moria tutti i dati che ha raccolto sul mondo e le impressioni che ha. Potrebbe essere un viaggiatore, zaino in spalla, che si è da mesi in un paesino in Siberia e non sa più come, quando e se tornare. Potrebbe essere un ragazzo qualsiasi, come tutti in cerca di una strada e di un futuro. Come tutti impaurito da un mondo cosi grande da far perdere il fiato. Verde di fiato non ne ha. Ha sempre ammirato quelli che avevano davanti una strada sola, quelli convinti, quelli che da grande voglio fare il medico e inizio a studiare anatomia dal primo liceo.
È tanto più difficile essere tante cose, essere tante storie.
Così difficile che a volte si può decidere di non essere.
Per non deludere nessuno, per non deludere il futuro, si può decidere di non far succedere esattamente niente. Questo è Verde. Seduto con le gambe a penzoloni sul ciglio della vita, quello che separa le scarpe da ginnastica, dalle scarpe del completo. Con una birra in mano e una ragazza a fianco che sa accarezzare i suoi dubbi, Verde guarda là in fondo i suoi tre amici che si sbattono, che crescono, cambiano, si sostituiscono a loro stessi ogni giorno ed è un processo affascinante, pericoloso e bello da guardare.
Come il nuotare solitario di una balena.
Splendida. Enorme. Spaventosa.
Il suo incedere smuove l'oceano e tutti i pesci in qualche modo si adeguano.
È. cosi bello osservarla da lì su, aspettando il momento giusto per tuffarsi, per perdere sé stessi nella corrente, insieme agli altri. I giorni però passano uguali e il momento non è mai quello giusto.”
Guido Tonini, Non è la luce

“Saremmo entrambi meno felici di come vorremmo o potremmo essere.”
Guido Tonini, Non è la luce

Veronica Vitale
“Coordinata No1 -
La Luce alla fine del Tunnel non é un illusione
é Il Tunnel ad esserlo.”
Veronica Vitale

Edgar Lee Masters
“Che cosa vedi adesso? [...]
Luce, solo luce, che trasforma tutto il mondo in giocattolo.
Molto bene, faremo gli occhiali così.”
Edgar Lee Masters, Antologia di Spoon River

“Non so da dove vengono le tenebre, ma credo comunque vengano dallo stesso posto da cui viene la luce, e credo anche che le tenebre si abbattano su di noi perché glielo lasciamo fare (..) credo sia difficile trovare la luce, a volte molto difficile, ma credo anche che nessuno possa andare a cercarla per noi”
Stefánsson Jón Kalman

Chandra Livia Candiani
“Non serve schiodare il cielo
a caccia di segreti,
sei tu
che di notte scegli,
non guardi la luce minuscola
ma il buio tutto
che le preme attorno.”
Chandra Livia Candiani, La bambina pugile ovvero la precisione dell'amore

Chandra Livia Candiani
“E una luce
una luce tagliata
nel ghiaccio
slacciata
dalla trasparenza
schioda la finestra
si fa avanti
audace,
copre di carezze
la voragine delle ore,
senza sentimento
con meticolosa precisione
di turbini di neve
di macchie perfette
su pelo d’animale.”
Chandra Livia Candiani, La bambina pugile ovvero la precisione dell'amore

“Adesso non sono più nulla. Un corpo forse. Sì, quello ancora sì. Un corpo pieno di fessure. Tagli sul cuore, tagli nell’anima. Non è sangue che esce. È luce. Vita partorita dal buio.”
Luca Giumento, Il dolore dei pesci

Giulia Caminito
“Sono finiti i mesi delle vacanze liceali e degli spruzzi, dei lunghi pomeriggi e delle pigre ore del meriggio, sono ingabbiata in questa nuova villeggiatura, così corta da risultare fulminea, insufficiente.
L’estate è diventata breve, al tramonto il lago è una tigre, la luce si spezza in strisce gialle e nere dove il sole sta cadendo mentre
dall’altro lato si affaccia la notte. Quando porto i libri con me e sto seduta sulla spiaggia vicino al borgo antico, guardo il cielo dalla riva e vedo la luce sparire dalle case un poco alla volta, anche quando non ci sono nubi una foschia s’addensa e nasconde.”
Giulia Caminito, L'acqua del lago non è mai dolce

Victor Pelevin
“D'un tratto ad Andrej venne da pensare che per milioni di raggi era una vera e propria tragedia mettersi in viaggio dalla superficie del sole, attraversare a precipizio l'infinito vuoto del cosmo, squarciare una moltitudine di chilometri di cielo, e tutto solo per estinguersi nelle rivolventi spoglie della zuppa del giorno prima.”
Victor Pelevin, La freccia gialla
tags: humor, luce

“Il leggendario "uomo della strada" sa benissimo che cos'è la luce. Ai fisici è meglio non domandarlo: sono pieni di dubbi. Ma entrambi sanno che la luce è veloce.”
Piero Bianucci, Vedere, guardare. Dal microscopio alle stelle, viaggio attraverso la luce. Con e-book

Alessandro D'Avenia
“Solo un cuore amante della luce sa essere amico della notte.”
Alessandro D'Avenia, L'arte di essere fragili: Come Leopardi può salvarti la vita

Pier Paolo Pasolini
“La luce
del futuro non cessa un solo istante
di ferirci: è qui, che brucia
in ogni nostro atto quotidiano,
angoscia anche nella fiducia
che ci dà vita”
Pasolini Pier Paolo

Massimo Recalcati
“«Non siamo fatti per morire, ma per nascere, affermava Hannah Arendt. Tuttavia la nostra vita inizia a morire già con il suo primo respiro. Non solo perché la morte è il destino inesorabile che ci attende alla fine della vita, ma perché in ogni istante della nostra vita c’è qualcosa che si perde, si stacca, si separa da noi stessi, scompare. In questo senso la morte non è, come ricordava Heidegger, l’ultima nota della melodia dell’esistenza che ne chiude il movimento, ma una “imminenza sovrastante” che ci accompagna da sempre.

Questa imminenza sovrastante della morte definisce propriamente la forma umana della vita. L’esistenza di un fiore o di un animale vive senza conoscerla. Il fiore e l’animale sono, infatti, espressioni di una vita eterna. Anch’essi sono destinati a perire, ma la loro vita non conosce l’assillo e il pensiero della morte. La vita animale è vita sempre piena di vita, vita che non conosce la ferita della finitezza o, meglio, che non conosce la finitezza come ferita necessariamente mortale della vita. L’uccello nel cielo, come il giglio nei campi, per riprendere una nota immagine evangelica, non conoscono l’erosione del tempo perché vivono in un eterno presente, in un solo grande “oggi”. Essi hanno deposto ogni forma di attesa, non restano sotto il peso incombente della fine perché il loro beato magistero ha sospeso il divenire del tempo in un “adesso” che non si lascia corrompere dal divenire delle cose. La vita animale, come quella vegetale, non esclude affatto la fine – il cane, come il fiore, perisce, la sua esistenza, come quella umana, ha “i giorni contati”, come direbbe il Qoèlet biblico –, tuttavia non conosce affatto la morte come destino incombente in ogni momento della vita, come possibilità sempre possibile o come impossibilità di tutte le nostre possibilità. Per questa ragione nella loro forma di vita – la vita piena di vita, vita che coincide con se stessa – non vivono la separazione da se stessi, non vivono né lo struggimento del desiderio né la pena della mancanza dalla quale esso sorge. […]

Nella forma umana della vita la morte è in primo piano: la morte di un essere umano avviene sempre troppo presto, sempre in anticipo, ingiustamente prematura. Anche un anziano che muore incarna l’ingiustizia della fine, la terribile legge del tempo alla quale non possiamo sottrarci. Mentre il re dei camosci raccontato da Erri De Luca ne Il peso della farfalla si isola dal branco per andare incontro con saggezza istintuale al suo destino, la vita umana tende a rifiutare il tempo della morte, vorrebbe poter vivere senza considerare la presenza della morte. Tuttavia, come sappiamo, la sua necessità ineluttabile si combina con la sua contingenza imprevedibile. La nostra vita finirà di sicuro nelle braccia della morte, ma nessuno di noi può sapere quando. L’evento della morte è certo e incerto nello stesso tempo. È una delle ragioni, come Heidegger ha insegnato, che definisce l’angoscia come la nostra condizione affettiva fondamentale.»”
Massimo Recalcati, La luce delle stelle morte. Saggio su lutto e nostalgia
tags: luce, morte

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