Cose di questo mondo

29/10/2003

Grandi complimenti al cineasta britannico Michael Winterbottom il cui ultimo lungometraggio, Cose di questo mondo, arriva oggi su 80 schermi francesi, nove mesi dopo aver ottenuto l’Orso d’Oro a Berlino. La stampa lo accolto favorevolmente tanto da far pensare che potrebbe finalmente imporsi anche in Francia, dove non ha mai ricevuto i favori del pubblico.

Con la critica precisa per “Le Monde”, “Libération” lo ha definito “convincente fiction geo-politica”, e “Le Figaro” ne ha sottolineato la “forza di questo vero/falso documentario” , il film di Michael Winterbottom, che racconta l’odissea di due giovani afgani nel tentativo di raggiungere l’Inghilterra, ha sedotto la critica d’oltralpe, anche se la sua forma originale in digitale ne sconcertati alcuni. In ogni caso, resta un fatto eccezionale la straordinaria copertura mediatica dedicata ad un altro esponente del cinema britannico che non sia Ken Loach o Stephen Frears.
Un ruolo determinante lo ha avuto indubbiamente anche la distribuzione, assicurata da Haut et Court, poiché si tratta del sesto film europeo non nazionale uscito in Francia dall’ottobre 2002 grazie alla società (anche di produzione) di Carole Scotta, Caroline Benjo e Simon Arnal. La lista dei film della società si costituisce infatti di opere di grande qualità come Bloody Sunday [+leggi anche:
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scheda film] del britannico Paul Greengrass (uscito nell’ottobre 2002-60 copie – 176mila spettatori), la coproduzione tra Francia, Italia e Tajikistan L‘angelo della spalla destra (febbraio 2003-37 copie), il film svedese Lilja 4 Ever [+leggi anche:
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scheda film] di Lukas Moodysson (aprile 2003-28 copie), il danese Open Hearts [+leggi anche:
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scheda film] di Susanne Bier (avril 2003-30 copies), e il fenomeno islandese Noi Albinoi di Dagur Kari (luglio 2003-45 copie). E’ ora la volta di Michael Winterbottom e del suo Cose di questo mondo (prodotto dalla Revolution Films, in collaborazione con The Film Consortium, BBC Films, e con British Film Council).